di Redazione #Milano twitter@gaiaitaliacomlo #Spettacoli
Ancora campioni sul palco del Martinitt. Un Antonio Cornacchione perfetto nei panni di un Don Chischotte squattrinato e sventurato, porta in scena una fotografia dei nostri giorni incerti. Dalla penna pungente degli autori di Maurizio Crozza e dello stesso Cornacchione, un rapimento che si fa convivenza forzata, accorcia le distanze, smonta i ruoli e ribalta il finale in nome di una comune solitudine. In fondo, non siamo tutti abbandonati a noi stessi? In scena dall’8 al 25 novembre.
Quella che va in scena al Teatro Martinitt è una tragicommedia appassionata, forte e decisamente contemporanea. Un esodato, assai maldestro e divertente nel suo ultimo, disperato tentativo di reagire e agire contro un destino grigio e ingiusto, ci porta a riflettere su politica e lavoro. Ma soprattutto sulla disperazione e la solitudine di chi ha la sfortuna di trovarsi dalla parte sbagliata di una forbice sociale sempre più aperta e tagliente. Lo scontro tra due ceti si trasforma inevitabilmente in un confronto tra due mondi distanti, o forse no. Perché la solitudine non ha classe e, indipendentemente dai mezzi, il fine a volte può essere lo stesso…
(6 novembre 2018)
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