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Gallera: “La Legge” regionale per istituire “subito la zona rossa nel Bergamasco” c’era: perché ha “approfondito”

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di Giancarlo Grassi #Milano twitter@milanonewsgaia #Politica

 

Dopo un mese passato a dare la colpa a Conte la Regione Lombardia si cala le braghe e l’Assessore Gallera, ha riconosciuto la cialtroneria delle dichiarazioni leghiste delle ultime settimane in una intervista ad “Agorà” su Rai3, durante la quale ha detto che effettivamente la Legge regionale che avrebbe consentito di istituire la zona rossa a Bergamo c’era ed avrebbero potuto utilizzarla.
Gallera lo ha detto così: “Ho approfondito e effettivamente c’è una legge che lo consente”.

Capite? Ha “approfondito”. Dopo un mese di catastrofe da superficialità. Ha “approfondito”.

Scrive La Stampa:

La legge cui fa riferimento è (…) la 833 del 1978. Al comma 1 dell’articolo 2, infatti, la norma, che regola in Italia e attribuisce le competenze legislative a Stato e Regioni in materia Sanitaria, spiega che «il ministro della Sanità può emettere ordinanze di carattere contenibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica». Quindi, come era successo già per Codogno e altri 11 comuni, il Governo poteva fare una zona rossa anche nella bergamasca, che già a inizio marzo era una delle zone più colpite della Lombardia. Ma al comma 3 dello stesso articolo di legge si legge che «nelle medesime materie (ovvero di igiene e sanità pubblica, ndr) sono emesse dal presidente della giunta regionale o dal sindaco ordinanze di carattere contenibile ed urgente, con efficacia estesa rispettivamente alla regione o a parte del suo territorio comprendente più comuni e al territorio comunale». Dunque, anche la Regione aveva la possibilità di intervenire e, spiega la legge, perfino di utilizzare esercito e forze dell’ordine.

 

Eccola la Lega al governo del Pirellone ed ecco a voi la Giunta di una delle regioni economicamente più importanti d’Europa che scopre dopo avere “approfondito” che una semplicissima misura di contenimento come l’istituzione di una zona rossa che rientrava nelle sue competenze, avrebbe potuto evitare una strage e i camion militari che portano via i morti. Ne deriva che la zona rossa non è stata istituita perché l’assessore competente ignorava l’esistenza della norma di cui ha scoperto l’applicabilità dopo avere “approfondito” [sic] e un mese dopo gli accadimenti che conosciamo.

Non ci sono parole sufficienti a descrivere un comportamento simile. Non ci sono parole per definire questa assoluta e totale mancanza di responsabilità. Non ci sono parole di fronte all’impuedenza del presentarsi di fronte alle telecamere ed ammettere, pensando di far bene, “Avremmo potuto farla noi? Ho approfondito e effettivamente c’è una legge che lo consente”.

L’ammissione avviene dopo le mascherine ordinate a ditte chiuse, ospedali senza medici, le colpe a Conte. Come già scrivevamo la Giunta Fontana rappresenta l’apogeo del fallimento dello svergognato progetto sovranista dell’incapace Lega di Salvini.

 

 

(8 aprile 2020)

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