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Il simpatico Assessore della Giunta Fontana si augura (video) “che finita questa emergenza Conte venga e ne prenda tante”

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di Daniele Santi #Lopinione twitter@milanonewsgaia #Politica

 

Mentre l’assessore lombardo Mattinzoli, assessore della Regione Lombardia, casta leghista di Signori ben educati, abituati ad essere contro speso gratuitamente d i nome del leghismo, soprattutto in tempi di difficoltà serie, ne dice tutti i colori sul premier Conte con toni da querela – e poi si lamentano dei toni aggressivi di Conte, abbiamo il buon presidente Fontana delle mascherine obbligatorie, ma invisibili – o era introvabili? – decide di non riaprire le libreria.

Non è certo in sfregio alla decisione governativa, che pare ridicola anche a noi; insomma non è che Fontana decide il contrario di ciò che dice Conte solo per il gusto di decidere il contrario ci sono anche motivi seri. Perché mai aprire le librerie, ad esempio, in una Milano (e Lombardia) deserte soprattutto dopo che la giunta ha deciso di rendere obbligatorie le mascherine che sembrano dei pannolini- che non si trovavano fino a tre giorni fa? Non gli si può dar torto. Del resto, le scelte sul Pio Albergo Trivulzio e le accuse di Gallera a Conte che poi si è dovuto rimangiare perché ha “approfondito”, dimostrano come la Giunta che regge (cadendo ad ogni rampa di scale) il Pirellone non giochi certo alla perenne campagna elettorale con il governo nemico di Roma, ma lavori per il bene dei Lombardi. Tutti. E se son anche leghisti meglio così.

Mentre ricordo sommessamente a lettrici e lettori che Giuseppe Conte è molto lontano dalla mia sensibilità politica, così come gran parte dei partiti che rappresentano l’attuale arco costituzionale, e lo ricordo soprattutto ai simpatici lettori che ci hanno accusato (i post sono visibili su queste pagine) di essere grillini, comunisti, neofascisti e insomma di tutto un po’, vorrei prendere in prestito due righe dal bel quotidiano Fanpage.it e offrirvi la simpatica esternazione dell’Assessore Mattinzoli.

Conte si deve vergognare perché non è mai venuto in Lombardia. Sta seduto dietro alla sua scrivania e viene a dire a noi malati ‘ci sono e voglio esservi vicino. È una vergogna. I bresciani e i bergamaschi non si dimenticheranno”. Sono le parole pronunciate dall’assessore lombardo allo Sviluppo economico, Alessandro Mattinzoli, in convalescenza dopo un lungo periodo trascorso in terapia intensiva per i sintomi del coronavirus. Uscito dall’ospedale, l’ex sindaco di Desenzano ha mandato un audio ai colleghi di Forza Italia in cui attacca con toni durissimi e insulti il premier e il governo. “Sono sempre stato contro ogni forma di violenza. Ma mi auguro che finita questa emergenza Conte venga e ne prenda tante”.

Poi Mattinzoli si scusa. Sapete, è la foga. La tensione. La cattiveria della gente. Non certo lo stile.

 

 

Mentre mi soffermo con voi sulla leggerezza dei concetti espressi da questo signore, che viene da un partito che ha accusato Conte di essere aggressivo con le sue esternazioni senza contraddittorio (ma gli interventi senza contraddittorio se son fatti da Salvini o Meloni “Non sono mai stata Ministra”, vanno invece benissimo) vorrei riportarmi, da solo, indietro nel tempo e risalire ad una immagina di Giuseppe Conte con mascherina che visita un ospedale in Lombardia. Non la trovo.

Trovo però una ridicola inaugurazione con un centinaio di persona, tutte con mascherina of course, in sfregio al distanziamento sociale, a Milano di un ospedale venduto per una cosa e che è un’altra cosa, presente Attilio Fontana non paga, evidentemente, nemmeno dopo la dichiarazione all’ADN Kronos del 27 febbraio, quella del “poco più di un’influenza” per la quale si è già scusato, come se scusarsi fosse abbastanza.

Posto che non s’è mai visto se non in tempi di manganelli, evidentemente la Lega rimpiange fortemente quei tempi, un assessore che auguri al presidente del Consiglio di “prenderne tante”, l’esternazione mattinzoliana che la dice lunga sulla vocazione democratica della Lega di Salvini – quella stessa Lega che grida di vivere in uno stato dittatoriale e alla quale caldamente consigliamo di cercare di andare a fare lo stesso tipo di opposizione, con gli stessi toni pacati, a Viktor Orbán nella liberissima Ungheria, per vedere l’effetto che fa, o nella Russia di Putin, le cui garanzie democratiche piacciono tanto a Salvini, crediamo che in un punto il simpatico assessore lombardo Mattinzoli abbia ragione.

Ed è quando dice “i bresciani e i bergamaschi non si dimenticheranno”: non si dimenticheranno della mancata istituzone della zona rossa perché la Legge Regionale non era stata approfondita, non si dimenticheranno dell’obbligo delle mascherine senza che le mascherine fossero disponibili, non si dimenticheranno del Pio Albergo Trivulzio, non si dimenticheranno di un Ospedale da campo da 600 posti, poi 300, poi 250 e che diposti ne ha 24, che non ha medici né infermieri e pazienti ricoverati ad oggi tre (3!) e non si dimenticheranno delle grida utilizzate per coprire le mancanze clamorose e gli errori grossolani di una giunta autoreferenziale ed incapace che ad emergenza passata dovrebbe dire. Scusate, abbiamo fatto una serie così grossolana di errori che non ci resta che andarcene tutti.

Sottolineo, a beneficio di chi ci insulterà, che dovrebbero farlo tutti coloro che si fossero macchiati di errori simili, a qualsiasi formazione politica essi appartenessero, decidendo conseguentemente di sparire definitivamente dalla scena politica.

 

(13 aprile 2020)

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