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L’Ospedale in Fiera a Milano da 21 milioni dovrebbe chiudere entro due settimane: totale pazienti venticinque

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di Redazione #milano twitter@milanonewsgaia #maiconsalvini

 

Secondo il professor Antonio Pesenti, primario di Anestesia e rianimazione del Policlinico di Milano e responsabile dell’Unità di crisi della Regione Lombardia per le terapie intensive, che ha rilasciato un’interessante intervista al quotidiano Fanpage l’ospedale alla Fiera di Milano quello costato 21 milioni di euro di donazioni, aperto senza medici e senza personale, a beneficio della propaganda leghista e di una certa maniera un po’ sfacciata – diciamo – di gestire la sanità nella regione che già fu patria delle scorribande di Formigoni chiuderà entro due settimana.

Totale pazienti ospitati 25. Per una spesa di 840mila euro a paziente.

Certo sono soldi privati, elargiti in donazioni, che si detraggono dalle tasse – e procurano quindi un abbassamento del gettito fiscale e quindi una danno al paese, seppur minimo vista la voragine delle mancate tasse in parlamento, dieci dei quali arrivati dal quel leader di partito le cui aziende di famiglia hanno recentemente spostato la loro sede in Olanda, forse per un miglior dialogo coi sovranisti anti-italiani di quel paese in sede di Parlamento Europeo. Non è dato sapere con certezza.

L’Ospedale era stato progettato per ospitare 500 pazienti, poi diventati 300, poi 205 e alla fine solo 25: un simbolo, insomma, del clamoroso flop della giunta leghista Lombarda  nella gestione dell’emergenza Coronavirus.

Entro “un paio di settimane” l’ospedale potrebbe quindi essere smantellato. “Il Governo” racconta il Prof. Pesenti nell’intervista di Carla Falzone “sta preparando un decreto per cui le regioni devono avere una scorta di posti in terapia intensiva. Se la Fiera corrisponderà ai requisiti che il Governo chiederà resterà in piedi, se non corrisponderà verrà chiusa o smantellata, quello che c’è dentro verrà impiegato in altri ospedali o altre attività di assistenza”.

E i costi di sanificazione? E quelli per l’allestimento? Come si recupereranno. Si ha l’impressione di essersi trovati di fronte all’ennesimo spot pubblicitario degli Zar del potere lombardo, pagato con le angosce degli Italiani più che con le donazioni elargite in pompa magna (pompa magna che notoriamente, lo scriviamo qui, porta male).

 

(14 maggio 2020)

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