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Cultura a Milano. Nasce l’ufficio “Arte negli Spazi Pubblici”

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di Redazione #Milano twitter@milanonewsgaia #Cultura

 

Sono state approvate le linee di indirizzo politico per lo sviluppo di attività di facilitazione e semplificazione per la promozione della street art nella città di Milano.

La street art è nata e si è diffusa internazionalmente come linguaggio artistico spontaneo, diventando nel tempo una forma espressiva in grado di coinvolgere attivamente la cittadinanza, dando nuova centralità ai quartieri e alle differenti identità che li abitano. Riconosciuta leva efficace di rigenerazione di spazi pubblici e quartieri periferici, la street art è stata promossa e incentivata da molte istituzioni pubbliche e private, tra cui il Comune di Milano, che già nel settembre 2014, con delibera del Consiglio Comunale, comincia il proprio percorso di valorizzazione di questa forma espressiva indicandola come “strumento importante nel quadro del percorso di valorizzazione del territorio, di sviluppo culturale e sociale della città”, invitando la Giunta ad aprire un dialogo costante con il mondo degli artisti e dei curatori e coinvolgendo anche le aziende partecipate del Comune (ATM, MM e AMSA) affinché promuovessero interventi artistici sulle superfici di loro proprietà.

Nel 2015 l’Amministrazione, sul solco degli indirizzi del Consiglio, ha individuato una serie di “Muri liberi” a disposizione della libera espressione in forma autogestita per la realizzazione di street art; mentre nel giugno del 2019 ha istituito un tavolo di lavoro costituito da operatori del mondo della street art milanese, ai quali è stato conferito un incarico pro bono per individuare gli strumenti adeguati a valorizzare gli interventi e facilitarne la realizzazione.

Nell’aprile del 2020 nasce, nell’ambito della Direzione Cultura, l’Ufficio “Arte negli spazi pubblici”, con competenze di presidio delle procedure connesse alle opere d’arte di nuova realizzazione all’interno degli spazi pubblici.

Un altro importante passo verso un coordinamento pubblico efficace per la reale promozione della street art è l’esenzione dal canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap) per effettuate con ponteggi (o cesate o altre attrezzature) per la realizzazione di interventi artistici su qualsiasi superficie. La modifica del Regolamento Cosap è stata approvata il 23 luglio scorso.

Grazie alla delibera di indirizzo appena approvata, si dà operatività all’Ufficio “Arte negli spazi pubblici” definendo con maggiore dettaglio le attività a sostegno della street art.

In particolare, l’Ufficio avrà il compito di censire le opere già presenti sul territorio, verificarne lo stato di conservazione, comunicarle e valorizzarle; promuovere la realizzazione di interventi coordinati di street art; pubblicizzare due cataloghi di muri appartenenti al patrimonio di Servizi abitativi pubblici del Comune di Milano, in gestione ad MM Spa, il primo riguardante superfici libere da vincoli di natura monumentale o paesaggistica, e il secondo invece relativo a superfici soggette a vincoli; coordinare le procedure di autorizzazione in collaborazione con le altre direzioni, e anche con gli altri istituti coinvolti nel caso di muri vincolati; favorire il coinvolgimento dei cittadini attraverso la condivisione dei progetti con i Municipi, anche attraverso patti di collaborazione tra privati Comune e Municipi; definire, tramite un disciplinare-tipo, una procedura di autorizzazione delle superfici standardizzata e semplificata a beneficio della street art così da agevolare gli operatori locali nella istruttoria di richieste per nuovi progetti.

L’attività dell’Ufficio “Arte negli spazi pubblici” è quindi tesa al raggiungimento degli obiettivi previsti dal documento “Milano 2020. Strategie di Adattamento”, che considera il nuovo uso e gestione dello spazio pubblico all’aperto come un elemento fondamentale di risposta alla situazione attuale di contenimento post-lockdown; ma anche agli scopi del piano per la Milano 2030, che esprime la volontà di trasformare le infrastrutture di connessione della città, e quindi anche il patrimonio abitativo, in elementi di ricucitura urbana, culturale e sociale.

(25 ottobre 2020)

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