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Secondo dati ufficiali del Ministero ripresi da Il Fatto Quotidiano in Lombardia delle 80mila dosi di vaccino contro il Covid-19 arrivate, ne sono state inoculate soltanto 2.171, meno del 3% delle dosi a disposizione. In Lazio il 20% delle dosi arrivate, il 34% nella provincia autonoma di Trento, il 15% in Piemonte e in Veneto poco oltre il Piemonte.
Non dev’essere perché anche questa volta in Lombardia è andato tutto bene, come dal Pirellone gridavano afoni i componenti la giunta – perché le cose in Lombardia non sono mai andate bene – ma ci sono motivi seri [sic]. Il periodo festivo, spiega il responsabile operativo regionale del piano vaccinale della Lombardia, Lucchini, insieme all’arrivo scaglionato dei lotti che complica la pianificazione. Insomma, tocca persino saper contare. Dunque la spiegazione, ripresa anche da Il Fatto Quotidiano, è ben articolata.
Contando che il personale sanitario si vaccina a fine turno, chi è di riposo non si sposta”. Così, per esempio, “a Niguarda tra il 28 e il 30 abbiamo vaccinato 620 operatori: per gli altri 3.500 di questa prima fase ripartiremo lunedì, contando di raggiungerne 10.500 entro tre settimane”, dice il dg Marco Bosio. Idem per San Paolo e San Carlo dove le dosi sono arrivate solo il 31 ma in un giorno ci sono state oltre 3mila prenotazioni online su un totale di 4.200 dipendenti.
Aggiunge poi il Corriere che su 65 hub individuati “solo 34 ricevano direttamente da Pfizer le consegne. Insomma si accelererà nei tempi lunghi. Pare poi che scarseggino le forniture di siringhe e diluenti. Insomma la Lombardia si è fatta trovare pronta un’altra volta.
(2 gennaio 2021)
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