di Giancarlo Grassi, #Politica
Il gentleman che ha parole d’incoraggiamento per tutti, i cui sobri toni sono noti al mondo conosciuto e la cui voce vellutata delicatamente sfiora gli argomenti accarezzandoli per poi portare ad una spiegazione gentile e rispettosa di ciò che accade, ma soprattutto di ciò che non è accaduto, non accade e non accadrà, si è recato da Mario Draghi “amareggiato”.
“Amareggiato” per alcune considerazioni che ipotizzavano “ulteriori limitazione su trasporti, obblighi su insegnanti e operai” e addirittura ci si preoccupava del futuro della scuola e della vita del commercio e dei ristoranti, “perché c’è una stagione turistica in pieno corso” e si sa che in tempi di turismo anche i virus vanno in ferie. Lo abbiamo visto a settembre 2020.
Dopo avere detto ai giornalisti che se avessero voluto sapere i contenuti del colloquio avrebbero dovuto rivolgersi alla presidenza del Consiglio perché “io non parlo per interposta persona”, ha poi rilasciato una ridda di dichiarazioni – riprese dalle agenzie – che vanno a destra, sinistra, al centro, sopra e sotto, prima di votare tutte le decisioni che Draghi prenderà come ha fatto fino ad oggi.
Palazzo Chigi da parte sua ha rilasciato uno stringato comunicato stampa dove ha definito “il colloquio, proficuo e cordiale” all’interno del quale “sono stati affrontati temi collegati alla campagna vaccinale, al Green Pass e alle misure di contrasto al Covid-19”.
Poi la Lega, che “fa l’impossibile per tenere tutto insieme”, di corsa alla manifestazione di Roma contro il Green pass nella cui organizzazione, citiamo La 7, il partito di Salvini ha avuto un peso importante. Borghi in prima fila: “Salvini è stato commovente”. Quel Salvini che è forza di governo “amareggiata” nell’ufficio di Draghi e “forza d’agitazione” in piazza del Popolo e che in Lombardia ha i suoi guai con il Pirellone.
(28 luglio 2021)
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