di Redazione, #Milano
Dal 10 al 19 settembre torna a Milano Tramedautore – Festival Internazionale delle Drammaturgie, realizzato da Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, fondato da Angela Lucrezia Calicchio, in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e con mare culturale urbano, per la nuova direzione artistica di Andrea Capaldi e la consulenza artistica di Michele Panella. Superata la soglia dei vent’anni, il festival che si snoda tra i prestigiosi palcoscenici del Piccolo Teatro Studio Melato, del Teatro Strehler, del Teatro Grassi, del Chiostro Nina Vinchi compie un importante passaggio di consegne, con la ventunesima edizione che è un invito ad andare avanti senza perdere di vista ciò che il festival ha seminato in due decenni di attività, e al tempo stesso guardando ai mutamenti sociali degli ultimi anni, che, inevitabilmente, hanno influenzato l’umanità intera travolgendo anche lo sguardo, gli immaginari, e, di conseguenza, i linguaggi performativi.
«Da ventuno anni prosegue la collaborazione con il Piccolo Teatro, ed è qui che è stato accolto Tramedautore – scrive la fondatrice di Outis e di Tramedautore Angela Lucrezia Calicchio – In questi anni ci siamo sentiti suoi figli adottivi e, a nostra volta, abbiamo potuto esercitare la funzione di padri adottivi. È qui che tanti autori hanno trovato spazio, attenzione, visibilità, opportunità di crescita; tempo di elaborazione più esteso, e noi crediamo che una certa “lentezza” porti del buono al lavoro di scrittura. Lentezza e sedimentazione diventano una forza in più per una ricerca che prova a recuperare per gli autori, la necessità di partecipare al grande dibattito riguardante le culture nazionali tra europeizzazione e sfida globale, rafforzando una sensibilità multiculturale, piuttosto che una produzione autoreferenziale; indirizzare le nuove generazioni verso orizzonti che consentano di leggere la propria vita, il proprio ambiente, il nucleo sociale di appartenenza, le istituzioni, la storia, per proiettarsi nel futuro. In quest’anno, ancora di transizione, si mescolano aneliti e nuove aspirazioni, creando un dialogo tra generazioni per una coralità che riprenda diverse voci».
Il teatro, recuperando la sua primaria funzione catartica, viene a identificarsi come strumento collettivo di elaborazione del lutto che in modi e tempi diversi l’umanità ha conosciuto e attraversato in questo lungo periodo. Il suo ruolo fondante, la sua funzione rituale, quella a cui restituire forza, dignità, presenza, è la catarsi: «L’arte può curare le ferite della comunità, gli artisti possono esserne i curatori, gli interpreti, e possono impegnarsi a rigenerare le relazioni tra le persone – dichiara il nuovo direttore artistico Andrea Capaldi – Curarsi, lasciarsi curare, prendersi cura di sé e degli altri per ripensare al nostro corpo, così al centro del discorso pubblico e allo stesso tempo così “rimosso”».
L’edizione 2021 di Tramedautore mette in scena drammaturgie ricche di linguaggi performativi contaminati tra loro, che, senza smettere di attingere ad alcuni maestri del passato (come Shakespeare, Monteverdi, Stravinsky) guarda al futuro. Il programma è attraversato così da un unico minimo comune denominatore, quello del ritrovarsi di nuovo insieme, in assemblea, per imparare a riconoscere i propri fantasmi ed esorcizzare le paure del nostro presente, tornando anche a festeggiare e a ritrovare forza nel prosieguo del cammino: per «rifare il corpo», come diceva Artaud, e rinascere, senza dimenticare. Proprio con una festa-spettacolo si apre la ventunesima edizione del festival, sempre più veicolo di uno sguardo plurale sulla scena presente e in cui si esprime l’incontro tra il mondo contemporaneo e la radice stessa della parola drammaturgia, la quale, forte del suo significato, può trovare delle forme di espansione dalla parola all’azione.
Si comincia venerdì 10 settembre al Teatro Studio Melato con la prima regionale di “Alla festa di Romeo e Giulietta”, spettacolo fresco di debutto al Campania Teatro Festival che vede il regista Benedetto Sicca in sodalizio artistico con Emanuele D’Errico, per una riscrittura a più mani di uno dei capolavori di Shakespeare. Una coproduzione Tradizione e Turismo e Putéca Celidònia con interpreti Francesco Aricò, Clara Bocchino, Marialuisa Bosso, Emanuele D’Errico, Teresa Raiano, Francesco Roccasecca, Dario Rea.
Altra produzione targata Putéca Celidònia, compagnia emergente a livello nazionale, nata nel 2018 dall’unione di sei giovani attori provenienti dalla Scuola del Teatro Stabile di Napoli e alla quale Tramedautore dedica una sorta di retrospettiva, è “Dall’altra parte. 2 + 2=?”, scritto e diretto da Emanuele D’Errico e in scena in prima regionale al Teatro Studio Melato sabato 11. Il titolo del progetto, classificatosi nel 2019 semifinalista al Premio Scenario e vincitore al Premio Giovani Realtà del Teatro, fa riferimento allo studio della neuroscienziata Marian Diamond, docente presso la University of California, il quale afferma che più della metà dei neuroni viene perso durante lo sviluppo prenatale. Il processo, ininterrotto nel corso della vita, farebbe guardare all’atto del concepimento come al culmine della genialità. E così tre gemelli eterozigoti nel grembo materno cercano di contrastare questo processo inevitabile, in attesa della nascita.
Sempre sabato 11, al mattino, Tramedautore ospiterà l’assegnazione del Premio drammaturgico “Carlo Annoni”, con il patrocinio del Parlamento Europeo. Giunto alla quarta edizione, dedicato a testi teatrali sulle diversità nella sfera dell’amore, il Premio “Carlo Annoni” valorizza, attraverso una open call internazionale e la selezione da parte di una qualificata giuria internazionale, un testo in lingua italiana, uno in lingua inglese e una menzione speciale per un corto teatrale. Alla premiazione quest’anno sarà presente anche il console USA per la cultura Tony Deaton, che premierà il testo inglese vincitore.
Una seconda retrospettiva è dedicata alla C&C Company, che unisce la danza e il physical theater con la parola, il cinema e la musica. Domenica 12 al Teatro Studio Melato va in scena la creazione originale “Right”, prodotta insieme a COB Compagnia Opus Ballet e firmata da Carlo Massari, per l’interpretazione di Aura Calarco, Sofia Galvan, Ginevra Gioli, Stefania Menestrina, Giulia Orlando, Giuseppina Randi, Rebeca Zucchegni. Il progetto è vincitore del Premio CollaborAction#5 – CollaborAction XL | azione Network Anticorpi XL supporto per la danza d’autore e in collaborazione con Circuito CLAPS. Dal carattere forte e sarcastico, il lavoro racconta una storia compiuta, liberamente ispirata a La Sagra della primavera di Stravinsky, una danza con elementi di contaminazione quali la voce parlata e cantata e il teatro di figura. Martedì 14 va in scena in collaborazione con Circuito CLAPS, al Teatro Grassi, il secondo spettacolo della C&C Company, “Les Miserables”, con Christian Leveque, Carlo Massari, Alice Monti, Luca Sansoè. Due uomini e due donne, omologati dallo stesso abbigliamento, corpetto, guanti e una parrucca arancione, abitano la penombra di uno spazio desolato, mentre si affannano a restare in piedi: le parole, pungenti e sagaci, sono echi a miti del passato e a slogan del presente che descrivono con disincanto la nostra epoca.
Ritorna domenica 12 Balletto Civile, che, sul palco del Teatro Strehler, propone “Figli di un Dio Ubriaco”, tappa di un progetto di più ampio respiro che ha debuttato a giugno al Teatro Ponchielli di Cremona e che a Tramedautore intraprende il suo percorso di maturazione. La coreografa e direttrice artistica Michela Lucenti riunisce i solisti dell’Orchestra Cremona Antiqua, diretta dal M° Antonio Greco, per mettere in scena un’umanità dolente e colorata. Lo spettacolo è danzato e creato con Maurizio Camilli – che firma anche la drammaturgia insieme a Emanuela Serra – Loris De Luna, Michela Lucenti, Maurizio Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Paolo Rosini, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Elisa Spina, Demian Troiano e, per la prima volta in scena, Era Affini. Musiche di Claudio Monteverdi, Barbara Strozzi, Salomone Rossi, Isabella Leonarda, Alessandro Piccinini eseguite dal vivo dall’Orchestra Cremona Antiqua.
Lunedì 13 è la volta di Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, in prima regionale con “Arturo”, spettacolo vincitore del Premio Scenario Infanzia 2020 ex aequo e finalista In-Box 2021, un puzzle della memoria che mescola i ricordi di padri e figli, senza il filtro della rappresentazione, nato dall’incontro di due registi/autori che condividono lo stesso dolore: la perdita dei propri padri.
Mercoledì 15 altra prima regionale è quella de “Il bambolo” di Irene Petra Zani, con Linda Caridi, per la regia di Giampiero Judica. Una Donna è sulla riva del mare con un Bambolo gonfiabile, i cui occhi senza sguardo sono per lei gli unici occhi da cui riesce a farsi guardare. La relazione esiste da più di diecimila anni: un amore difficilmente degradabile, come la plastica, come un’illusione.
In prima assoluta va in scena giovedì 16 al Piccolo Teatro Grassi “La Lucina”: dal romanzo di Antonio Moresco (Mondadori edizioni, 2013), una storia sorprendente, piena di mistero e consolazione, di cui firma l’adattamento teatrale Silvio Castiglioni per la regia di Fabrizio Pallara. Interpreti Silvio Castiglioni e Georgia Galanti. Un uomo si è ritirato a vivere in solitudine, lontano da tutto, in una casa di pietra in mezzo al bosco. Ogni notte, però, un mistero turba il suo isolamento: sempre alla stessa ora, il buio del bosco è perforato da una lucina che si accende dall’altra parte della valle. Ad aspettare l’uomo presso quella lucina, un bambino.
Precede lo spettacolo, una “Conversazione con gli autori” Antonio Moresco e Silvio Castiglioni, moderata da Oliviero Ponte di Pino, Presidente associazione Ateatro, nel Chiostro Nina Vinchi. Altra prima assoluta, il “Leviatano” di Riccardo Tabilio, uno spettacolo vincitore del bando NdN – Network Drammaturgia Nuova, una rete nazionale – di cui Outis – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea fa parte – che promuove un’azione di sostegno per la drammaturgia italiana; sul palco del Piccolo Teatro Grassi venerdì 17, Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello e Andrea Trovato diretti da Marco Di Stefano, percorrono diverse storie con ibridazioni di genere e registri ironici, compreso il rock, dando spazio a un raffinato e dinamico gioco teatrale.
In prima assoluta anche “Taxi Light Vigil”, diretto dalla regista Elisabetta Carosio, che mette in scena al Teatro Grassi un testo dell’irlandese Darren Donohue carico di umorismo noir, in cui i due protagonisti, interpretati da Gabriele Genovese e Barbara Moselli, si trovano a dover fronteggiare una dimensione visionaria e surreale.
Dopo il successo dello scorso anno, Tramedautore rinnova l’esperienza della “Maratona Podcast”, realizzata in collaborazione con Audible, Storielibere.fm e Chora Media: il gran finale, domenica 19 settembre, è un’intera giornata dedicata ad appuntamenti stimolanti e innovativi che sottolineano l’affinità tra il mondo dei podcast, dei contenuti di audio intrattenimento, e la drammaturgia. Al Teatro Grassi si avvicenderanno così gli ospiti Giorgia Mazzucato, Tommaso Pelizzari, Viola Graziosi, Eva Cantarella, Vito Mancuso, Gabriella Greison, Francesco Acquaroli, Giovanni Bianconi, Pablo Trincia, Alessandra Sarchi, Federica Fracassi, Gioele Dix e Lorenzo Viganò. Info e programma: www.piccoloteatro.org.
LUOGHI DEL FESTIVAL
Piccolo Teatro Studio Melato – Via Rivoli 6
Piccolo Teatro Strehler – Largo Greppi 1
Piccolo Teatro Grassi e Chiostro Nina Vinchi – Via Rovello 2
(4 settembre 2021)
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