All’abbassarsi delle luci alla prima della Scala aveva gridato “Viva l’Italia Antifascista” ed era seguito un lungo applauso, poi è stato identificato dalla Digos. Lui è un giornalista 65enne che agli agenti ha detto che avrebbero dovuto legarlo e arrestarlo se avesse detto Vva l’Italia Fascista, perché anche se non sembra e questo governo fa di tutto per dimenticarlo (e farlo dimenticare) la Costituzione dell’Italia è antifascista.
La storiella (tragica) è raccontata dall’ANSA. L’uomo, giornalista 65enne che si occupa di ippica al contrario di troppi esponenti di questa politica superficiale e inutile che all’ippica potrebbero darsi, evitando l’esercizio dello scrivere per il quale, anche per quello, ci vuole competenza, è stato contattato da un agente della Digos alla fine del primo atto e poi all’uscita del teatro da altri quattro i quali hanno spiegato all’uomo, che l’ha “buttata sul ridere” perché solo in un paese da oggi le comiche la cui Costituzione è antifascista si viene identificati per inneggiare all’antifascismo: “Dobbiamo fare così” e hanno fotografato la carta d’identità del 65enne giornalista nel foyer del teatro.
Un paese a rovescio. Avanti così.
(8 dicembre 2023)
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