“È incredibile lo schiaffo dato a Bertolaso dalla sua maggioranza. Avevamo proposto loro di sostenere le sue parole, questa volta molto condivisibili, pronunciate contro la scellerata intenzione della Lega di portare l’Italia fuori dall’OMS, sulla scia di quanto ha annunciato il presidente Usa Donald Trump. L’esito della votazione è stato chiaro: la maggioranza che governa non è disponibile a sostenere le affermazioni dell’assessore alla Sanità. In compenso hanno presentato e votato un testo alternativo pieno di ambiguità, buono per tutte le posizioni, con l’unico scopo di non mettere in luce le profonde divisioni della destra stessa. Noi sappiamo esattamente da che parte stiamo ed è quella di chi crede alla necessità di offrire risposte globali di fronte alla esigenza di politiche riguardanti la Salute. Questa destra, invece, è sempre più succube delle pericolose derive di Trump e dei suoi seguaci”.
Lo dichiara Pierfrancesco Majorino, capogruppo Pd in consiglio regionale della Lombardia e componente della segreteria nazionale dem, dopo il voto dell’Aula sulle due mozioni, una a firma Pd, bocciata dalla maggioranza, e una a firma Lega, approvata, sulla vicenda OMS. Il Pd chiedeva, con il suo testo, di sostenere la posizione dell’assessore al welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso, che in merito al disegno di legge della Lega per l’uscita dell’Italia dall’OMS, in una recente intervista diceva “l’Oms nei decenni passati ha svolto un ruolo essenziale nella prevenzione, nell’informazione e nella vaccinazione. Bisogna stare dentro e semmai provare a cambiare le cose dall’interno. Da medico, esperto e cooperante credo che l’Oms abbia grandi meriti e grosse responsabilità”. Il Pd chiedeva inoltre di “attivarsi presso il governo nazionale affinché non venga messa in discussione la partecipazione dell’Italia all’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
La mozione della Lega, invece, invita la giunta regionale “a sostenere il Governo nella valutazione, in piena autonomia, del ruolo dell’Italia nell’OMS qualora non vi siano più le condizioni di sostenibilità economica per rimanervi”.
(4 febbraio 2025)
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