di Giancarlo Grassi
Al grido di “Corteo corteo” volevano uscire da corso Buenos Aires con le loro bandiere e manifestare per le vie di Milano. Con loro lo striscione: “Blocchiamo tutto” che vanifica la presenza delle bandiere della Palestina.
Quello che doveva essere un presidio, annunciato in piazza della Scala per il pomeriggio di martedì 16 settembre, è diventata una marcia non autorizzata di 4mila manifestanti culminata, in porta Venezia, con il tentativo di sfondamento del cordone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa. Tensioni, cariche, la solita storia. Poco edificante. Di qua e di là. Poi il corteo è proseguito verso piazzale Loreto.
Il volantino del presidio, dopo che l’esercito israeliano ha avviato una massiccia invasione di Gaza City – diceva: “Gaza sta bruciando. Scendi in piazza”. Chissà se gli scontro tra manifestanti e Polizia segna la strada della pace o della guerra. Vale per tutti: manifestanti e forze dell’ordine. Da uomo di pace scrivo che non si ottiene la pace scatenando la guerra, per quanto piccola e localizzata in una viuzza insignificante possa essere.
(17 settembre 2025)
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