Una sparatoria a Cernusco sul Naviglio ha lasciato a terra, morto, l’erede del clan di Rosarno, Antonio Bellocco, morto accoltellato per mano di Andrea Beretta, ultras dell’Inter 49enne. I fatti poco prima delle 11 del mattino del 4 novembre all’esterno della palestra Testudo, frequentata da ultras dell’Inter e anche da membri di CasaPound.
L’accoltellamento rivelatosi fatale al culmine di una lite che ha portato alla morte di Bellocco e al ferimento di Beretta, raggiunto da un colpo di pistola. Quello che sembra essere una questione d’affari risolta con mezzi spicci, si muove all’interno dell’ambiente degli ultrà dell’Inter essendo Bellocco uno storico leader della Curva Nord nerazzurra (oltre che braccio destro del vecchio capo ultrà Vittorio Boiocchi, freddato nell’ottobre 2022). E’ proprio Bellocco a sparare, ma non colpisce bene e viene ammazzato a coltellate. Lo scrive il Corriere.
Il 36enne pregiudicato deceduto è legato al clan ‘ndranghetista di Rosarno, in Calabria, radicatasi al nord fin sugli spalti della curva nerazzurra. Perché lo sport è maestro di vita. E per uno strano scherzo del destino anche di morte (chissà se le società penseranno seriamente di guardare chi si mettono in casa?… Per dire). Vittima e accoltellatore erano grandi amici [sic], continua il Corriere, e avevano giocato a calcetto la sera prima.
Beretta è piantonato all’ospedale San Raffaele di Milano, dov’è stato ricoverato in codice giallo. Gli dovranno estrarre il proiettile e ha riportato una piccola frattura.
(4 settembre 2024)
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