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Milano, al via negli spazi del Museo del Novecento “BOOM 60! Era arte moderna”

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milano-civici-musei-2015di Redazione

 

 

 

Al via nei nuovi spazi espositivi del Museo del Novecento “BOOM 60! Era arte moderna”, una mostra promossa dal Comune di Milano – Cultura e dedicata all’arte tra i primi anni Cinquanta e i primi Sessanta e alla sua restituzione mediatica, tramite i popolarissimi canali di comunicazione di massa.

La mostra, curata da Mariella Milan e Desdemona Ventroni con Maria Grazia Messina e Antonello Negri, inaugura i nuovi spazi espositivi con un percorso articolato tra Arengario e Piazzetta Reale in un allestimento firmato dall’Atelier Mendini. Un’ampia rassegna che persegue l’obiettivo di approfondire i temi dell’arte italiana del ‘900 arricchendo il percorso permanente museale, anche grazie all’estensione in nuove sale espositive.

Nell’ideazione e nella scelta delle opere, oltre a prestiti di Musei e raccolte pubbliche e private, è stato possibile attingere alla ricca collezione del Museo del Novecento: dipinti e sculture del patrimonio civico a partire dalla collezione Boschi di Stefano che, non essendo esposti in modo permanente, risultano in questo modo una affascinante riscoperta.

“Questa mostra segna un punto importante di analisi sull’arte del Novecento da una prospettiva inusuale e inaspettata, che porta al recupero di una parte dell’identità della nostra città in un momento di grande ascesa economica e reputazionale: gli anni del boom, appunto – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Ma questo progetto, che si estende nelle sale di Palazzo Reale allargando gli spazi espositivi a disposizione delle nostre temporanee, è importante anche per anticipare la centralità che l’arte del secolo breve avrà nei prossimi anni. Vorrei infatti coinvolgere tutte le istituzioni culturali cittadine per costruire insieme nel 2018 un grande palinsesto lungo un anno dedicato al Novecento italiano, che approfondisca il grande fermento di quel secolo straordinario non solo per l’arte ma anche per tutto il pensiero creativo”.

L’esposizione esplora l’arte moderna com’era raccontata dai settimanali e dai mensili di attualità illustrata, i cosiddetti rotocalchi. Sono gli anni del “boom”, non solo quello dell’economia e dei consumi, ma anche quello delle riviste – “Epoca”, “Tempo”, “Le Ore”, “Oggi”, “Gente”, “L’Europeo”, “Abc”, “L’Espresso”, “Vie Nuove”, “La Domenica del Corriere”, “La Tribuna Illustrata”, “Successo”, “Panorama”, “L’Illustrazione Italiana”, “Settimana Incom Illustrata”, “Lo Specchio”, “Settimo Giorno” – che in questi anni raggiungono le loro massime tirature, con una diffusione di gran lunga superiore a quella dei quotidiani, diventando così un importante strumento di intrattenimento, nonché uno specchio fedele della mentalità e delle aspirazioni collettive.

Quella che emerge dalle pagine di queste riviste popolari è un’immagine dell’arte moderna e dei suoi protagonisti alternativa rispetto a quella della critica colta. Le novità artistiche si scontrano con le attese di un grande pubblico molto diffidente nei loro confronti, che le riviste a tratti assecondano nei suoi pregiudizi, a tratti “educano” calando il mondo dell’arte nelle forme della cultura di massa.

La mostra, nell’allestimento di Atelier Mendini, restituisce questi diversi aspetti della cultura visiva italiana in un suo momento decisivo, facendo principalmente perno sul contesto di Milano, centro al tempo stesso della grande editoria commerciale e di una buona parte della ricerca artistica più avanzata.
Circa centoquaranta opere di pittura, scultura e grafica, scelte in relazione al particolare successo nella comunicazione di massa, dialogano in quattro sezioni – “Grandi mostre e polemiche”, “Artisti in rotocalco”, “Artisti e divi”, “Mercato e collezionismo” – con le più diffuse illustrazioni fotografiche e televisive delle opere stesse e dei loro autori.

Una ricca sezione documentaria, come una grande “edicola” d’altri tempi, presenterà invece al pubblico, nella sala Archivi del Museo, le riviste e i loro diversi modi di raccontare l’arte moderna, dalle copertine alle inchieste, dalle rubriche di critica alla pubblicità, dall’illustrazione all’uso dell’immagine fotogiornalistica, insieme a una selezione di opere tra cui Piazza del Duomo di Milano di Dino Buzzati.

 

 

 

(18 ottobre 2016)

 

 

 

 

 

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