di G.G. #Milano twitter@milanonewsgaia #Politica
La giunta leghista Fontana-Gallera si salva con 49 voti favorevoli e 29 contrari mentre fuori dal Pirellone i Carc scatenano la bagarre e Manfredi Palmeri chiede conto della manifestazione a PD e M5S sproloquiano di ritorno agli anni di piombo e i risultati della votazione vedono astenersi la rappresentante di Italia Viva, Baffi e del M5S, Alberti.
E’ questa la rapida cronaca della giornata politica milanese che ha visto i Carc all’esterno esporre un cartello con scritto “Assassino”, e sui quali la procura di Milano aprirà un’indagine per minacce e diffamazione.
La giunta Fontana-Gallera si è così salvata dalla mozione di sfiducia che nessuno ha mai pensato potesse sfiduciarli sul serio, considerando la larga maggioranza della quale godono al Pirellone; il punto però è che non servono mozioni di sfiducia. Servono risposte. Serve chiarezza su ciò che è realmente successo in Lombardia e sul perché è successo mentre nel vicino Veneto si faceva fronte alla medesima situazione d’emergenza con mezzi – e risultati – completamente differenti.
“La mozione di sfiducia è per la vostra palese incapacità di gestire la Regione e quindi di tutelare la salute dei lombardi, e vede tutte le opposizioni unite, anche Italia Viva, anche se all’insaputa del Consigliere Baffi”, così il primo firmatario, esponente M5S, della mozione ha aperto il dibattito che è stata funestata da goliardate legate a mascherine con vari e ameni motivetti, da scritte “Basta così” a fenicotteri rosa, perché ciò che importa è essere ridanciani.
Così mentre tutto sembra cambiare affinché tutto rimanga com’è, un nostro conoscente rientrato dalle vacanze con sintomi seri, chiede di fare il tampone e gli viene dato l’appuntamento per il 27 settembre!, lui sceglie di pagare e fra tre giorni avrà l’esito (scriviamo il giorno 8 settembre, ndr). Invece di mozioni di sfiducia, basterebbe far funzionare le cose. Poi i conti si fanno dopo. Politicamente parlando.
(8 settembre 2020)
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