di Giovanna Di Rosa
Trovo difficile, ma è una mia opinione, immaginare che le opposizioni che vorrebbero finalmente far ritornare la Lombardia in mano a un governo degno di chiamarsi tale vogliano affidarsi ai sondaggi, ma parrebbe proprio andare così. O almeno pare.
Secondo un sondaggio Wirlpoll per Repubblica infatti, la ex vicepresidente dimissionaria in preparazione alla campagna elettorale sarebbe l’unica vincente possibile contro il presidente uscente Fontana, cosa abbastanza incredibile da credere considerando le possibilità che potrebbero nascere se solo i partiti che si oppongono alla Lega di Salvini e alla giunta Fontana, ormai invisa persino ai leghisti, ricominciassero a fare politica non sui sondaggi, ma rimettendo in campo idee e ideologie: che Lombardia vogliono questi che candideranno Moratti? Che programma ha quest’ultima? Perché per andare avanti continuano a guardare indietro di trent’anni? Possibile che non ci siano forze giovani e preparate pronte a farsi avanti con coerenza e capacità?
Ed è possibile continuare a leggere dichiarazioni come quella di Anna Ascani, non riuscendo a cavarsi dalla testa l’idea che ancora una volta le opposizioni cederanno al miglior offerente, e leggere di ulteriori divisioni nei partiti che non riescono nemmeno a fare opposizione dilaniato dalle correnti interne? E a proposito di divisioni pare che un pezzo di Pd, quello della minoranza di Base riformista, la Moratti la voterebbe pure.
(5 novembre 2022)
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