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Anche Giorgetti contro il nuovo acquisto di Salvini. Si schiera anche la Cei: “Rischio di ritorno ai tempi bui”

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Chi si aspettava che non parlasse si è sbagliato, del resto il generalissimo è le sue idee sono cose note. Soltanto Crippa può pensare sul serio che siano innocue e che dopo le europee di lui nessuno si ricorderà più. Ma parliamo di Crippa, mica di un politico. Così ecco il generalissimo snocciolare le robe che già conoscevamo dal titolo del suo libro parafrasato da Salvini nella sua nuova opera [sic].

E’ la solita solfa: le classi separate per i disabili, gli omosessuali e bla bla bla, una visione personale del merito e dell’apprendimento che non erano innocue prima e non lo sono oggi, se la Cei sente il bisogno di intervenire con un “Si torna agli anni bui della storia” che lascia poco spazio ai dubbi. Poi si torna a Fedriga, a Zaia, a Centinaio e si passa a Giorgetti al quale tocca dire che l’innominable – tale è diventato in appena 36 ore – “Non è della Lega, non condivido”. Ecco il nuovo giocattolo-capolavoro di Salvini preparato da lungo tempo che gli sta esplodendo tra le mani se è vero, come scrive il Corriere, che addirittura il governatore Fontana avrebbe dichiarato: “Io ho sempre votato per rappresentanti della Lega e continuerò a votare per rappresentanti della Lega”.

Certo esiste il rischio che tutti si smarchino, ma solo sulla carta. Tocca, come già scrivevamo da qualche altra parte, aspettare il 10 giugno e godersi lo spettacolo del segretario della Lega che rema in direzione contraria rispetto a quella in cui vuole navigare la Lega che conta, cioè quella che prende i voti con il fedele Crippa al seguito. Fa quasi tenerezza.

Poi arriva anche la sconfessione (dicasi sbattezzo) del ministro Valditara che con una nota diffusa nel bel mezzo delle polemiche, precisa l’impegno della Lega sulle “politiche concrete a favore dell’inclusione degli studenti con disabilità”. E implicitamente il suo volere essere l’unico a potersi esprimere dicendo cose sulle quali è difficile essere d’accordo come la famosa uscita sulla “sofferenza necessaria” agli studenti. Voleva dire sforzo nell’apprendimento.

 

 

(27 aprile 2024)

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