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Aveva vietato la festa pubblica del Ramadan: la Sindaca di Cantù condannata a pagare le spese legali

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La Sindaca di Cantù dovrà pagare le spese legali ai fedeli musulmani dell’associazione Assalam per aver detto no alla celebrazione della fine del mese del digiuno in un capannone industriale alla periferia del paese. Spese totali € 500,00 più le spese generali e gli oneri fiscali e previdenziali dei due avvocati a cui si sono rivolti i fedeli musulmani che volevano celebrare la festa di fine Ramadan, Vincenzo Latorraca e Michela Luraghi. Lo scrive Il Giorno.

La Sindaca Alice Galbiati aveva cercato di impedire loro di celebrare il mese del digiuno sacro in un capannone industriale alla periferia del paese. I magistrati del Tribunale amministrativo regionale per la Lombardia le hanno quantificate in 500 euro. Alla parcella si aggiungono però pure le spese generali e gli oneri fiscali e previdenziali dei due avvocati a cui si sono rivolti gli islamici, Vincenzo Latorraca e Michela Luraghi. La spesa quindi raddoppia.

Solidarietà alla Sindaca dall’europarlamentare leghista Ciocca. Lei ribadisce: “Non concordiamo con la posizione espressa dal Tar, ma la rispettiamo“, è la dichiarazione dall’ovvio e irrinunciabile plurale majestatis perché, secondo la Sindaca,  il capannone di via Milano scelto dall’associazione islamica “non era consono a ospitare manifestazioni religiose”.

 

(29 aprile 2024)

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