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Matteo Salvini: “Fascicolo su mezzo governo, hanno morti sulla coscienza”. Sembra strano, ma non parla della Lombardia

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di Giancarlo Grassi #Lopinione twitter@milanonewsgaia #Maiconsalvini

 

L’ultima dichiarazione di Matteo Salvini è un’altra delle tante dichiarazioni con la quale cerca di distogliere l’attenzione dai problemi della Lega, nei quali la Lega si dibatte in Lombardia, per puntare il dito contro qualcun’altro.

“Oggi leggevo che i pm di Roma hanno aperto un fascicolo a carico di Conte e mezzo governo per l’epidemia, certo il tempo dirà chi non ha chiuso dove doveva chiudere… questi hanno sulla coscienza i morti in Lombardia e gli affamati nel resto d’Italia”. Per l’ennesima dichiarazione irresponsabile il leader della Lega Matteo Salvini ha scelto una conferenza stampa a Forte dei Marmi, in piena – ennesima – campagna elettorale perdente. La dichiarazione è riportata dall’Adnkronos.

Travolto dal suo ego e dal suo bisogno di vittoria a qualsiasi costo, Matteo Salvini ha dimenticato che “chi non ha chiuso dove doveva chiudere” si sa già. E’ riportato in una dichiarazione dell’assessore al Welfare delle Regione Lombardia, compagno di governo del Governatore leghista Attilio Fontana, il quale assessore dichiarò che “c’era una legge che lo consente”, riferendosi alla chiusura mai ordinata della famosa “zona rossa” alla quale Matteo Salvini sembra fare riferimento.

Era l’8 aprile 2020, quando l’assessore faceva la dichiarazione, e il quotidiano La Stampa: spiegava come segue ciò a cui si riferiva Gallera.

La legge cui fa riferimento è (…) la 833 del 1978. Al comma 1 dell’articolo 2, infatti, la norma, che regola in Italia e attribuisce le competenze legislative a Stato e Regioni in materia Sanitaria, spiega che «il ministro della Sanità può emettere ordinanze di carattere contenibile e urgente in materia di igiene e sanità pubblica». Quindi, come era successo già per Codogno e altri 11 comuni, il Governo poteva fare una zona rossa anche nella bergamasca, che già a inizio marzo era una delle zone più colpite della Lombardia. Ma al comma 3 dello stesso articolo di legge si legge che «nelle medesime materie (ovvero di igiene e sanità pubblica, ndr) sono emesse dal presidente della giunta regionale o dal sindaco ordinanze di carattere contenibile ed urgente, con efficacia estesa rispettivamente alla regione o a parte del suo territorio comprendente più comuni e al territorio comunale». Dunque, anche la Regione aveva la possibilità di intervenire e, spiega la legge, perfino di utilizzare esercito e forze dell’ordine.

Esibizionismo e rabbia sociale non giovano alla politica, né ai loro leader. Alzare il tiro, come sta facendo Salvini, sulla base di un avviso di garanzia con ipotesi di reato che la procura di Roma ha già dichiarato che archivierà perché basato su accuse inconsistenti, tentando di destabilizzare il Governo in nome di una sua, non della sua candidata-fantoccio, vittoria alle elezioni in Toscana, è la prova di un leader politico alla canna del gas. Che accusa il governo perché vuole proteggere i suoi compagni di partiti dagli errori commessi nella regione che ha pagato il più alto tributo di vite umane al Coronavirus. Un’arma di distrazione di massa spuntata e inefficace.

 

(13 agosto 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 





 

 

 

 

 

 




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