di G.G. #Lopinione twitter@milanonewsgaia #Maiconsalvini
No, io non sono cattivo. Sembra dire ora il Matteo Salvini alla canna del gas. Non sono cattivo, mi disegnano così. E corre tra le braccia di SkyTG24 nel disperato tentativo di ricostruirsi una verginità politica dopo essere stato preso a schiaffi dagli elettori alle ultime regionali, a sberle da Berlusconi in un paio di uscite pubbliche, e a cazzotti dalle sue stesse uscite propagandistiche che gli costeranno la segreteria della Lega – sai che perdita…
E’ tutto un pentimento il Truce Tribuno affogatosi in un mojito in una notte d’agosto; addirittura pronuncia la frase “E’ stato un errore”, mettendosi a rischio ictus, ma a lui piace il brivido, riferendosi ad una sua partecipazione al Senato ad un convegno anti-Covid – dimenticandosi di non avere indossato le mascherine per mesi, di avere promosso involontariamente assembramenti, di essersi fatto selfie senza mascherina con fanatici salviniani senza mascherina.
Ebbene a proposito di quella partecipazione Salvini riesce addirittura a chiedere di non usare il termine “negazionisti”, dopo che l’ha usato lui, con una frase che trasuda finzione e calcolo ad ogni pausa.
Posso chiedere a tutti di non usare questo termine? Ci ricorda i campi di sterminio, gli ebrei, i nazisti… Quindi, se si vuol fare polemica politica, ci sono tanti altri termini. Ma parlare di negazionismo, di fascismo, di nazismo, in questo momento è qualcosa che non rende giustizia a chi lo fa…”.
Insomma lui che da bravo imbonitore del nulla è riuscito a raccontarle tutte in modo credibile, non riesce a credersi nemmeno da solo mentre si cala nei panni del Salvini buon padre della patria che parla ai suoi figli scriteriati che usano parole a vanvera. L’uomo che ha detto tutto e il suo contrario consiglia di non usare parole a vanvera. Lui che è l’uomo che ha imposto quel Nino Spirlì che parla della Calabria come regione da rispettare perché terza regione d’Italia in ordine alfabetico. Lui che è l’uomo che ha vestito tutte le divise, le magliette e le idee possibili. Per pochi minuti, a volte.
(23 novembre 2020)
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