di Giovanna Di Rosa, #politica
“Non distinguo le persone tra fasciste e antifasciste”, chissà se vuol dire che pur indossando gli occhiali non ci vede benissimo. O se parla di una realtà che soffre a sua volta essendo che gli uni parlano con il linguaggio degli altri.
Di fatto è la dichiarazione di Luca Bernardo, candidato sindaco di Milano del centrodestra, che interviene così sul caso Durigon, il sottosegretario della Lega che ha proposto di intitolare al fratello di Benito Mussolini a Latina, dichiarazione che gli esce malissimo e per la quale pagherà un prezzo alto. Cerca di rimediare prendendo a sportellate un Beppe Sala in grande spolvero, prendendosela con una foto di quest’ultimo con Obama della quale commenta “io le faccio con i milanesi“, perché l’invidia è una brutta bestia.
Poi Bernardo la sposta sul colto spiegando che “se vogliamo fare una lezione di semantica, possiamo anche farla dato che sono anche docente universitario”, che umiltà, perché lui non distingue le persone in base “alle idee politiche, ma in base alla competenza e all’esperienza”. Dunque per lui l’antifascismo non è un valore, mica per competere con uno che è “anche docente universitario”, ma un’idea politica. La spiegazione è sua e va presa proprio così come lui l’ha detta.
Questa destra dei mal di pancia programmi nessuno e invidia molta, non ci fa mancare niente. Da Voghera a Latina, da Colleferro a Milano è tutto un’incredibile spostarsi a destra sempre più a destra. E se la Costituzione italiana ripudia il fascismo chi se ne frega.
(13 agosto 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata