di G.G.
Mentre le loro interviste si fanno sempre più confuse e parlano di “questi ultimi decenni” dove ha governato “chi non è stato eletto” (a Tagadà mentre stiamo scrivendo) – stanno forse dicendo che anche quando vinceva le elezioni l’Augusto Sdoganatore di tutte le destre non era stato eletto? No. Semplicemente non sanno cosa dire. E la buttano in caciara.
Dunque ecco le battutone della presidente del Consiglio, una delle tante, per la quale sembra che il ruolo istituzionale sia tanto solo un’opinione personale, prontamente sostenuta dai giornalisti che ne fanno le veci sulle reti che non incontrano il suo augusto favore, proni e pronti a spiegare e tradurre battute che potrebbero essere risparmiate. Del resto Meloni, sondaggi alla mano, deve aver pensato di tirare il freno a mano e lo ha fatto, come nel suo stile, fragorosamente. Non sapendo creare altro che fragore.
Dunque siamo passati in pochi battiti di ciglia finte dal “Cambieremo la storia d’Europa”, al “O la va o la spacca”, attraverso un sonoro “Chi se ne importa” , alle battute su chi lavora a La7 e La7 segue. Si è insomma tornati ai sonori fasti dei video contro le accise, per le evoluzioni di oggi citofonare Giorgetti.
(27 maggio 2024)
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