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“Deux petites dames vers le Nord” è una delicata fantasia sui lutti scombinati. E’ il ritornello della riconciliazione, tardiva ma reale, tra persone. Non è tanto il dolore della perdita, quanto piuttosto l’attimo in cui è possibile ridere, a volte, anche di botto, senza volerlo, come per incanto, come guidati da un fantasma, quando si viene a sapere della morte di qualcuno. E’ l’attimo come di grazia, quando la vita esce a prendere una boccata d’aria, in cui si accetta di prendere per mano i propri fantasmi e di ballare insieme a loro invece di portarseli sulle spalle”. (Pierre Notte)
In Due vecchiette vanno a Nord – sorta di road movie con due “attempate” Thelma e Louise – le attrici affrontano il tema della morte attraverso l’ironica scrittura di Pierre Notte. Annette e Bernadette hanno appena perso la madre e deciso di inumare le sue ceneri vicino a quelle del padre, nel Nord del Paese. Ma inizia in realtà un viaggio rocambolesco insieme reale e metaforico, carico di memorie e conti da chiudere. Un mix di humour corrosivo e di tenerezza.
Nella lunga e faticosa ricerca di un testo per due attrici, che rispondesse a determinate caratteristiche teatrali e drammaturgiche, ci siamo imbattute nel testo di Pierre Notte ed immediatamente abbiamo desiderato metterlo in scena. Grazie alla grande disponibilità dell’autore e alla gentilezza della bravissima traduttrice – Anna D’Elia – abbiamo potuto iniziare questo viaggio “a quattro”: Angela, Francesca, Bernadette e Annette.
Un viaggio nelle paure del futuro che, come il teatro insegna, possono essere, – se non sconfitte – affrontate attraverso l’ironia. La vecchiaia, la perdita, i lutti e il passato pesano; spesso ci irrigidiscono, spengono la nostra volontà di continuare a dare senso anche a quell’ultima porzione di vita. Annette e Bernadette sembrano affermare la loro diversità solo per nutrire l’eterno conflitto che anima il loro quotidiano: in realtà sono molto più simili di quanto sembri nel continuo scambio di prepotenza e di fragilità, di spavalderia e d’ingenuità. Soprattutto si ritroveranno saldamente complici nel decidere di vivere ancora, di scoprire ancora e di osare ciò che prima era impensabile. (Angela Malfitano e Francesca Mazza)
Pierre Notte scrive per il teatro sin dai primi anni Novanta; segretario generale dell’Académie Française tra il 2006 e il 2009, è anche giornalista, poeta, romanziere, attore, regista, nonché autore di testi radiofonici e di spettacoli di cabaret. E’ Cavaliere delle arti e delle lettere e ha ricevuto molti riconoscimenti per la sua opera tra cui il Molière du Théâtre privé.
Tutte le info sul sito www.teatrogerolamo.it e al numero 02.45388221. Biglietti: biglietteria@teatrogerolamo.it.
(4 marzo 2019)
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