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Aumentano i contagi in Lombardia. Fontana è “preoccupato”. Ma guarda un po’…

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di Daniele Santi #Lombardia twitter@milanonewsgaia #Coronavirus

 

Attilio Fontana è “preoccupato” perché aumentano i contagi in Lombardia. Poi lancia la polemica sui tamponi. Non c’è niente da fare. Non imparano niente. Anche in mezzo ad una situazione sanitaria che devasterà le nazioni così come le conosciamo, le quali per amore o per forza, dovranno reinventarsi da capo una società ed un’economia, i leghisti al potere la cui incapacità questo virsu conclama non riescono a fare altro che non sia andare alla guerra.

Duemilacinquecento in più sono i contagi del Coronavirus nelle ultime 24 ore. Numeri resi noti in conferenza stampa e definiti da Fontana, bontà sua, come numeri che “non sono molto belli” aumentati “un po’ troppo[sic]  rispetto alla linea dei giorni scorsi”. In pieno delirio comunicativo ha poi affermato, non sappiamo se inconsapevolmente o perché devastatod alla stanchezza e dalla tensione: “Dovremo valutare se è un fatto eccezionale determinato da qualche episodio particolare o se è un trend in aumento, il che sarebbe un po’ imbarazzante” [sic] (…) Non so se è arrivato il picco o se ci è sfuggito qualcosa, queste valutazioni spettano ai tecnici, io posso solo dire che personalmente sono preoccupato”.

C’è da augurarsi che si tratti di un’esternazione da dimenticare perché dettata d una circostanza sfavorevole del momento, da troppa tensione o da stanchezza, perché il Governatore della più grande regione d’Italia, la più popolosa, la più ricca, uno dei motori economici d’Europa non può permettersi dichiarazioni come “Non so se è arrivato il picco o se ci è sfuggito qualcosa, queste valutazioni spettano ai tecnici, io posso solo dire che personalmente sono preoccupato”. Fontana ha l’obbligo di avere tutto sotto controllo e di sapere tutto ciò che succede, il perché ed il percome di ciò che sta accadendo. Altrimenti è il caos. ed infatti è il caos e non basta parlare di “speculazioni vergognose” che sarebbero state fatte sui tamponi, senza approfondire l’argomento, soltanto per provocare polemiche in perfetto stile da propaganda leghista che non si ferma di fronte a niente.

Lui è quel governatore che il 21 febbraio lanciava l’allarme, che il 27 febbraio si accodava al suo capo che diceva riaprire tutto (insieme, tristemente, a Gori, Beppe Sala e troppi altri), che a Carta Bianca denunciava chi trattava il virus come una banale influenza, qualche giorno dopo si lamentava di Conte che non aveva concordato le misure di contenimento del virus con lui. Oggi è “preoccupato”… E meno male!

Toccherà vedere cosa dirà domani dato che ogni giorno la propaganda cambia vento.

 

(26 marzo 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 




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