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Dunque i camici erano una donazione, e perché non dirlo? In fondo è stato un bel gesto…

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di Giancarlo Grassi #Milano twitter@milanonewsgaia #CamiciBianchi

 

Dunque il presidente Fontana si incazza, giustamente, perché viene tirato in ballo ad ogni odor di Covid19; ora, addirittura, questa storia della fornitura camici e della ditta di sua moglie e di suo cognato che, sostiene Fontana e nessuno ne dubita, sono stati una donazione. Avrebbe potuto dirlo, no? Se il presidente Fontana ha ringraziato eminenti personaggi pubblici per le loro donazioni in occasione dell’epidemia che ancora imperversa in Lombardia col 70% dei nuovi casi proprio lì, non poteva rendere nota anche quella donazione?

Chiunque avrebbe applaudito. Invece tocca scoprirlo a Report.

Ora se è vero che ad Andrea Scanzi, ad esempio, non si può non chiedere di essere Andrea Scanzi, quel giornalista teatrale che è, non è che possiamo chiedere ad Attilio Fontana di non essere Attilio Fontana, cioè quel presidente di Regione che governa coi piedi, è un’opinione non un fatto e in questo paese c’è ancora libertà d’opinione fino a Lega contraria, e che ha gestito la crisi Covid19 in maniera, è un’opinione, vergognosa?
E non è questioni di essere di sinistra.
Si è mai chiesto Fontana perché nessuno attacca il suo omologo del Veneto Zaia?

Perché Zaia invece di dar aria ai denti ha ascoltato chi doveva e ha preso le giuste decisioni lasciandosi consigliare, sono ammissioni dello stesso Zaia, da chi ne sapeva più di lui. Così semplice. Ed ascoltando chi ne sapeva più di lui prima ha evitato i disastri dopo. Ed anche l’arrampicarsi sugli specchi che fa malissimo ad unghie ed orecchi.

Ora è comprensibile che nessuno voglia essere tirare in mezzo ad illazioni di vario genere e che sentirsi al centro della scena quando le cose vanno male non sia lo stesso che esserlo a suon di brindisi, che non è un’orchestra locale, quando le cose vanno a gonfie vele. Ma la vita è così. Crediamo che Attilio Fontana dovrebbe semplicemente fare come ha fatto Zaia, lasciare che reportIl Fatto Quotidiano scrivano ciò che vogliono – e se i fatti non corrispondono al vero esistono le sedi opportune – e fare ciò che deve fare un Governatore il cui dovere sta nella parola che lo definisce.

E se i camici erano donazioni meglio così. Fa onore alla famiglia Fontana e a tutto il cucuzzaro che nonostante le terribili difficoltà di governo che incontra chi governa – figuratevi chi non lo fa – si sia trovato il tempo per aiutare e sostenere chi, mentre si prendevano decisioni discutibili, come quella di non istituire la zona rossa nel bergamasco perché non si era studiata a fondo la Legge che lo permetteva – si dibatteva tra problemi insormontabili per salvare il maggior numero di vite possibili.

Poi ci sta, nel caotico mondo della Sanità Lombarda che una segretaria o un funzionario non compilino i moduli delle donazioni nel modo giusto, del resto lo ha confermato anche il cognato di Fontana che la fattura è stata stornata perché i camici erano una donazione, l’abbiamo scritto anche noi…

 

(8 giugno 2020)

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