di Giancarlo Grassi #Maiconsalvini twitter@milanonewsgaia #Politica
Ma guardate se io devo operare questo frocio di merda (…) Non è giusto che in questo periodo di emergenza debba perdere tempo per operare questi froci”.
Così si espresse il primario. Era il 25 marzo scorso, in piena emergenza Covid-19 e l’aristocrazia leghista-varesotta si è così resa conto di avere lasciato il segno. Per la gioia dei salviniani doc ora alle prese con l’ennesima battaglia omofoba travestita da manifesto di tutte le libertà.
L’uomo, un primario mica piccioli, è stato sospeso dal suo incarico dopo la denuncia di una persona che faceva parte del suo gruppo di lavoro e che ha denunciato l’accaduto. L’esposto presentato, denuncia che durante l’intervento, riporta La Stampa, il primario “cominciava a innervosirsi senza motivo apparente, nonostante il paziente reggesse bene l’anestesia generale, tanto da cominciare in modo gratuito e senza motivo a insultare il paziente che in quel momento era in anestesia profonda lanciando insulti omofobi al paziente anestetizzato. Una doppia vigliaccata. L’uomo dormiva, era sotto operazione e non poteva difendersi nemmeno a parole.
Lui è un primario – ora sospeso – dell’azienda sanitaria Sette Laghi che operava in quel momento all’ospedale di Cittiglio, provincia di Varese. La notizia è stata anticipata il 6 luglio nell’edizione serale del Tg3. Ci saranno sviluppi.
(7 luglio 2020)
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