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La cena di Matteo Salvini con uno dei commercialisti agli arresti

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di D.S. #Lopinione twitter@milanonewsgaia #Politica

 

Che Matteo Salvini si fida dei commercialisti della Lega è più di un presunto messaggio agli arrestati domiciliari, è un fatto. Tant’è vero che nello scorso maggio c’è andato a cena insieme con Andrea Manzoni, uno dei tre commercialisti vicini alla Lega da ieri ai domiciliari nell’ambito della faccenduola targata Lombardia Film Commission. Lo scrive Next Quotidiano.

Che scrive pure che alla cena erano presenti anche Roberto Calderoli e il senatore bresciano Stefano Borghesi. Giustamente, essendo la fiducia una cosa seria, meglio andarci in tre così la fiducia è anche sotto controllo, che in tempi di chiari di luna.

Tutto gira intorno ai soldi, scrive Next Quotidiano che cita Il Fatto di Travaglio:

Tutto gira intorno alla filiale Ubi di Seriate. Secondo quanto racconta il Fatto, che spiega che gli indagati erano intercettati anche con il trojan, i vertici della Lega avevano convocato perfino Salvini per parlare della questione. Il nome della persona di cui si discute durante la cena è quello di Marco Ghilardi, che dopo quell’incontro, verrà licenziato ma non sarà abbandonato: i commercialisti gli cercheranno un avvocato importante. Chi è Ghilardi? É proprio il direttore della filiale Ubi a Seriate. Ed è amico di un altro dei commercialisti ora ai domiciliari, Di Rubba. Sta per essere licenziato. Gli è arrivata una lettera di contestazione dai vertici dell’istituto di credito per una serie di operazioni sospette eseguite dai due commercialisti che il funzionario non avrebbe segnalato a Bankitalia.

Racconta Il Fatto che

La cena, stando alle indagini, si svolge tra il 24 e il 26 maggio. Al centro dell’incontro il futuro di Marco Ghilardi, amico di Di Rubba (che in passato aveva lavorato in banca e proprio alle dipendenze di Ghilardi). Ghilardi, dopo una contestazione disciplinare da parte dell’istituto bancario dove lavora, rischia il licenziamento da direttore della filiale di Ubi Banca di Seriate, Bergamo. La sua cacciata è legata al fatto di non aver segnalato alcune operazioni sospette relative a conti di società riconducibili a Di Rubba e Manzoni presso la stessa banca di Seriate. Operazioni anomale che erano state oggetto di alert da parte dell ’Uif di Bankitalia già nel 2019. Su quei conti, secondo le indagini, in sei anni sarebbero passati circa 2 milioni di euro. Sempre Ghilardi (che non è indagato), subito dopo il 2015 era stato contattato dagli stessi commercialisti per aprire nella sua filiale conti dedicati alle articolazioni regionali della nuova Lega di Salvini il cui primo indirizzo è risultato identico a quello dello studio di Michele Scillieri, altro commercialista coinvolto nell’indagine.

E’ interessate l’articolo che citiamo e che non vogliamo riportare integralmente per correttezza professionale, potete trovarlo qui, di fatto parrebbe che si stia spalancando un baratro sotto i piedi del magnifico segretario leghista il quale, alla vigilia del referendum, deve fare i conti con il “No” alla riforma del suo fedele vassallo Giorgetti. Si ha l’impressione che l’era ingloriosa del salvinismo sia vicina alla morte. Ma mai dire gatto…

Vero è che se spunta una fiduciaria panamense con sede in Svizzera, la faccenda rischia di diventare ancora più enormemente seria e il “No” di Giorgetti assume tutta l’aria di uno smarcamento rapido dalle posizioni dello (ormai) scomodo  segretario.

 

 

(12 settembre 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 




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