di G.G. #Lopinione twitter@milanonewsgaia #Maiconsalvini
Gli hanno servito uno straordinario assist per continuare a pontificare il suo nulla dall’alto della volta celeste, chiedendogli che cosa pensasse delle dichiarazioni di Bergoglio, vecchie come Ratzinger ma ritornate prepotentemente in primo piano ad opera di chissà chi, guarda un po’, e lui non ha perso l’occasione.
“Non mi permetto di commentare le parole del Santo Padre” – sottotitolo anche perché so benissimo cosa pensi delle mie politiche, fine del sottotitolo – ma “mi preoccupano i bambini” e via con la tiritera stantìa delle coppie omogenitoriali e che un bambino per essere felice deve avere un padre e una madre – lo sanno anche i sassi che dei bambini gli interessa pochissimo a meno che non siano strumentali al suo agire politico. Insomma, le solite salvinate.
Duole, non per il Salvini, ma in generale, dovere ricordare una volta di più che la spudoratezza dell’uom non conosce limiti, non conosce età, non conosce bambini, avendo in più occasioni il segretario della Lega manifestato in pubbliche piazze, postato sui social – se non in prima persona ad opera di chi ne dirige la strategia social – foto in cui appare con bambini, nemmeno opportunamente mascherati nei loro volti di bambini. Naturalmente nella strategia comunicativa, ormai soltanto fine a se stessa, del leader leghista ciò che si dice è distante anni luce da ciò che si fa. Che i bambini non si coinvolgono nella polemica politica non l’abbiamo detto noi.
Non ha evitato di commentare le dichiarazione del Santo Padre, come lui lo ha chiamato millantando un eccessivo rispetto ad uso elettorale, perché “non mi permetterei mai”, ma perché non sarebbe stato così funzionale come tirare in ballo i bambini e le famiglie omogenitoriali.
((24 ottobre 2020)
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