di Paolo M. Minciotti, #Covid19
C’era una volta un virus che gli Italiani avevano iniziato a combattere al grido di #neusciremomigliori e ammesso che lo slogan sia diventato realtà, c’è da chiedersi che cosa eravamo prima; poi trovando impossibile mettere in pratica lo slogan #neusciremomigliori, per evidenti ragioni, optarono per il negazionismo e le accuse e minacce a ministri e scienziati. Perché non c’è verso di uscirne migliori se non vinciamo su noi stessi.
Non si spiegherebbe altrimenti il post che segue:
Non li denuncio ma li svergogno. Queste sono gravi minacce, a me e al ministro. pic.twitter.com/Odw8NsS704
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) April 22, 2021
Post che riesce, attraverso un social, a minacciare un medico ed un ministro della Repubblica con nome e cognome, perché si è leoni da tastiera in ogni frangente e per qualsiasi motivo. Soprattutto quando serve [sic]. Comprendiamo la difficoltà di continuare a resistere alle chiusure, ai lockdown, alle restrizioni imposte dalla pandemia, anche per noi è complicato, ma da qui a minacciare di morte medici e rappresentanti delle Istituzioni c’è spazio per tutto un mondo che, certamente, non conferma il #neusciremomigliori che veniva lanciato da tutti i social fin quando non si è cambiato idea.
E non siamo nemmeno passati per gli esercizi spirituali per giovani samurai [cit.], evidentemente…
(23 aprile 2021)
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