di Giancarlo Grassi, #Milano
Sono tutta una barzelletta, una tristissima barzelletta, quei No Green pass che delirano di libertà: la libertà di essere quelli che chiamano il 112 della Polizia dicendo che la Polizia li ha circondati e non possono muoversi senza sapere che al 112 risponde la Polizia, o di spintonare fino a sbatterlo a terra un giornalista di Fanpage, colpevole di fare il suo lavoro, gridandogli “Merxa. Sei solo una merxa” perché per loro la libertà della quale gridano a squarciagola è la loro, mica quella degli altri. Fascismo perfetto.
Fascismo, nel senso di comportamento fascista, perché il fascismo non è una ideologia, è una maniera di comportarsi, di ingabbiare il pensiero, di reagire, di voler zittire gli altri. E’ protervia, è ignoranza, è intruppamento, è creduloneria, è non riconoscere gli infiltrati che ti spingono a fare ciò che non sai che stai facendo, pensando di fare qualcos’altro.
Fanpage a proposito dell’assalto al suo giornalista, scrive tre righe. Semplicissime, ma di lancinante chiarezza.
“Siamo stati aggrediti verbalmente e fisicamente, non è una novità, ma ogni volta fa male. Fanno male le caviglie prese a calci, ma ancora di più la percezione dell’insensatezza di vedere limitata la libertà di racconto dalle stesse persone che in piazza gridano “libertà”. Perché deve sempre andare così?
I giornalisti sono stati insultati, respinti, spintonati, quando non aggrediti e presi a calci, per almeno sei ore, la durata all’incirca dell’ennesima carnevalata No Green pass che vuole mettere il ginocchio i commercianti, altro che libertà, nel pomeriggio del 6 novembre 2021 a Milano, dunque coloro che gridano alla “Ditttatura!” praticano la violenza dei regimi totalitari contro chi garantisce il diritto all’informazione e si batte anche contro la disinformazione (Fanpage nel caso specifico, con l’inchiesta che ha scatenato le ire di Meloni). Tanti disordinati quanto incolti, schiavi del loro disordine e della loro incultura, a testa bassa contro la società a causa del loro terrore di vivere. Una pena.
Ciò che scrive un giornale, ciò che noi scriviamo, non lo decidono i No Green pass o i No Vax, non lo decide il governo, non lo decide nessuna autorità, lo garantisce l’Art. 21 della Costituzione e la stampa libera e indipendente non può essere soggetta alle minacce di chicchessia, altrimenti significherebbe chinare la testa. Non successe nemmeno quando le BR e i terroristi di estrema destra i giornalisti li ammazzavano per la strada. Le accuse erano le stesse di oggi. Parlavano le pistole, al posto dei minus habens. Dalle teste vuote agli spari il passo è brevissimo.
Il video qui sotto fa paura. Davvero.
(7 novembre 2021)
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