di Giancarlo Grassi
Secondo Il Fatto Quotidiano l’accordo tra la Lega di Salvini e Putin del 2017 si è rinnovato da solo, il 6 marzo di quest’anno. Un accordo del quale abbiamo parlato qui, il cui testo era pubblicato a questo link, che ora rimanda a una pagina vuota (male fecero, i Senatori PD). Si tratta di un accordo di partenariato “paritario e confidenziale” tra la Lega e Russia Unita, il partito di Vladimir Putin, siglato il 6 marzo 2017 che garantiva scambio di informazioni tra i due partiti. La notizia era stata riportata anche dal Financial Times, senza alcun commento. Perché una notizia che è tale si commenta da sé.
A che pro è facile intuirlo: il Cremlino voleva rafforzare i rapporti anti UE e anti Nato con il cavallo di Troia dello stabilire strettissimi rapporti tra Putin e i partiti populisti di destra ed estrema destra europei. Salvini gioiva: “Lotta all’immigrazione clandestina e pacificazione della Libia, lotta al terrorismo islamico e fine delle sanzioni contro la Russia, che sono costate all’Italia 5 miliardi di euro e migliaia di posti di lavoro persi” e poi era tutta una maglietta e un inno al Cremlino attraverso foto via social. La Polonia qualche settimana fa l’ha ricordato a Salvini con un Sindaco che sta più a destra di lui.
Il Cremlino, stiamo sempre lì, nel 2016 aveva firmato uno stesso identico patto con un altro partito di estrema destra europea: il Partito delle Libertà austriaco, anche questo non certo ben visto, come la Lega di Salvini, dall’attuale governo dell’UE.
L’accordo del sovranismo italo-russo venne celebrato anche da Salvini con un post ad uso dei suoi adepti e di quelli della setta delle Sacre Acque del Po, prometteva anche informazioni da parte della Lega sulla politica italiana alla Russia di Putin. Pare fosse persino previsto il viceversa. E anche se oggi sulla Russia tace lancia messaggi in altro modo.
Bravo Viktor!
Da solo contro tutti, attaccato dai sinistri fanatici del pensiero unico, minacciato da chi vorrebbe cancellare le radici giudaico-cristiane dell’Europa, denigrato da chi vorrebbe sradicare i valori legati a famiglia, sicurezza, merito, sviluppo, solidarietà… (1/2) pic.twitter.com/YZHxgOcIiP— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) April 3, 2022
Molte le questioni affrontate nel contratto ricordato da Formiche.net.
(…) un partenariato paritario e confidenziale tra la Federazione Russa e la Repubblica Italiana” (…) “Le Parti si consulteranno e si scambieranno informazioni su temi di attualità della situazione nella Federazione Russa e nella Repubblica Italiana, sulle relazioni bilaterali e internazionali, sullo scambio di esperienze nella sfera della struttura del partito, del lavoro organizzato, delle politiche per i giovani, dello sviluppo economico, così come in altri campi di interesse reciproco” (…) “le Parti si scambieranno regolarmente delegazioni di partito a vari livelli”, “promuovono attivamente le relazioni tra i partiti e i contatti a livello regionale” (…) “promuovono la creazione di relazioni tra i deputati della Duma di Stato dell’Assemblea Federale della Federazione Russa e l’organo legislativo della Repubblica Italiana” (…) “lo scambio di esperienze in attività legislative” (…) “le Parti promuovono la cooperazione nei settori dell’economia, del commercio e degli investimenti tra i due Paesi” (…) “Il presente accordo entra in vigore all’atto della firma dei rappresentanti autorizzati delle Parti e ha una validità di 5 anni. L’accordo è automaticamente prorogato per successivi periodi di cinque anni, a meno che una delle Parti notifichi all’altra Parte entro e non oltre 6 mesi prima della scadenza dell’accordo la sua intenzione alla cessazione dello stesso”.
Fino ad oggi Salvini non conferma se il contratto sia stato rinnovato o no. Anche l’anticipazione di un servizio di Report sostiene che sia tutt’ora in vigore perché si sarebbe rinnovato automaticamente lo scorso 6 marzo. E per altri cinque anni.
Altra destra altro regalo. Nel frattempo l’altra destra d’Italia, quella di Meloni stringeva rapporti con Orbán perché essere troppo sguaiatamente pro-Putin non fa bene a una vera signora della politica, e forse era stata anche battuta sul tempo, così da avere a sua volta un occhio privilegiato su quel mondo senza dover difendersi dal fratello-coltello col quale ha perso tutte le elezioni. Anche lì un trionfo di foto, sorrisi e smargiassate: come l’ultima, che è riportata dal nostro quotidiano TSNnews.it, nella quale Meloni gioisce della vittoria del primo ministro ungherese alle elezioni del 3 aprile, ma dimentica di dire, occupata a raccontarvela ad uso del suo elettorato, che il filo-russo primo ministro è stato clamorosamente battuto nel referendum anti-LGBTI che doveva dichiarare del tutto fuorilegge le persone omosessuali, bisessuali e transessuali del paese, che gli ungheresi non hanno votato mettendo una X sulla scheda soltanto nello 0,2% dei casi.
Meloni sferzante sull’Ungheria: “Un’accozzaglia di partiti” che non è “servita a battere Orbán”
(4 aprile 2022)
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