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Fanghi tossici, ricorso respinto. La Wte resta senza autorizzazione ambientale

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di Massimo Mastruzzo*

Il Tribunale amministrativo non ha accolto l’istanza presentata dall’azienda della Bassa contro Provincia di Brescia, Arpa, Ats e Comune di Quinzano, chiedendo l’annullamento dell’atto di revoca dell’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, disposta dal Broletto.

Bene. Però nel frattempo chissà cosa abbiamo mangiato e cosa stiamo continuando a mangiare.

Giusto per ricordare perché ho proposto e continuo a credere nella necessità di un regolamento che preveda un registro per l’impiego nei comuni di fanghi da depurazione, gesso da defecazione (bisolfito), carbonato di calcio (bicarbonato), e digestato agroindustriale in agricoltura.

Ovvero, in sintesi, l’istituzione di un registro degli spandimenti presso l’Ufficio Tecnico Comunale contenente in particolare i riferimenti relativi ai terreni interessati dalle operazioni di spandimento ed ai prodotti utilizzati, in ordine cronologico, che possono formare oggetto di accesso agli atti ai sensi di legge e, debitamente anonimizzate, sono pubblicate in apposita sezione del sito istituzionale, anche in forma aggregata:

Queste le conversazioni criminali registrate dai Carabinieri Forestali il 19 giugno 2019 e contenuta nelle 204 pagine dell’ordinanza con la quale il gip Elena Stefana ha indagato 15 persone e sequestrato 12 milioni alla società di Giuseppe Giustacchini ed ai contoterzisti che spargevano sui campi quei «rifiuti».

Antonio Carucci  responsabile commerciale della Wte :«Io ogni tanto ci penso eh… Chissà il bambino che mangia la pannocchia di mais cresciuta sui fanghi…»). 
Lo stesso Carucci, riguardo ai terreni individuati a Sizzano (No) dice ridendo in modo spregiudicato: «Sono posti veramente belli… proprio paesisticamente…. Andiamo proprio a rovinarli con i gessi….». 

E poi, i gestori del traffico dei fanghi tossici:

Adesso ci sono le elezioni e ci sono più controlli. Gli agricoltori temono gli articoli sui giornali, ma li abbiamo intortati anche stavolta».

Il responsabile dello stabilimento di Calvisano, al telefono con la sede centrale della WTE di Calcinato:

La nostra tecnica sta correndo per lo stabilimento per trovare un posto dove nascondere le pesate dei gessi».

Non è finita, ci sono le telefonate tra i dirigenti della WTE per eludere i controlli ARPA a Montirone (BS):

ho fermato tutti i carri prima che si recassero ad effettuare lo spandimento, abbiamo lasciato solo un mezzo, quello più regolare con il peso che era diretto a Montirone».

Ci sono poi le discussioni sul fatto che i gessi di calcinato sono miscelati meglio di quelli di Calvisano:

che vengono miscelati un pò a colpi»

e quelle sugli articoli dei giornali che:

spaventano gli agricoltori, ma di fronte alla possibilità di avere l’aratura gratis, nessuno si tira indietro».

 

*Segreteria nazionale M24A-ET 
Movimento per l’Equità Territoriale

 

 

(16 settembre 2022)

©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 



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