di Giancarlo Grassi
Impegnato com’è con il progetto propagandistico del Ponte sullo Stretto, c’è da sperare che abbia fondamenta più solide di quelle piantate al Sud dal suo progetto di Lega Nazionale, poi diventata quel Prima gli Italiani, fallita anche nella nuova verniciatura, Matteo Salvini o delle fughe in avanti si sta dimenticando del Congresso della Lega.
Non lo aiuta l’esperienza bergamasca dove non è nemmeno riuscito a trovare un candidato che lo rappresentasse, perché i peones trovano subito un altro padrone mentre la casa made crolla – e nemmeno lo aiuta il suo ex Senna, già approdato al neoliberismo sempre più a destra di Calenda e Renzi. Nel caso poi Salvini stesse leggendo compiutamente i segnali che arrivano da Giorgetti e dal governo Meloni e riesca a tradurre i silenzi pubblici di Zaia come messaggi precisi capirebbe che, nonostante il centinaio di parlamentari che è riuscito a eleggere, con la sua Lega che nei sondaggi cala vistosamente e costantemente (ha perso 25 punti dal 2019), forse è il momento di un passo indietro.
Morirà con onore, o almeno cercherà di farlo. E magari gli andrà meglio che a Napoli dove uno dei suoi dirigenti, scrive Il Foglio, è il consigliere regionale del manifesto di Ischia “Condono subito”, che appare essere l’ennesimo capolavoro di Salvini all’indomani della frana che ha provocato una strage. A questo si unisce l’altro capolavoro, insieme a tanti altri, che è stato il non riuscire a presentarsi alle comunali di Napoli per mancanza di firme. Quando si è impegnati con le fughe in avanti ci si scorda dell’ordinario. Del Congresso della Lega, ad esempio, del quale proprio Salvini non vuole sentire parlare. E al quale nemmeno accenna.
(2 dicembre 2022)
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