di Giovanna Di Rosa, #Lombardia
Letizia Moratti, messa al posto di Gallera per farlo rimpiangere, ormai è chiaro, dopo la figuraccia sulla questione vaccini ne rimedia un’altra con una marcia indietro ancor più clamorosa e ancor più imbarazzante sostenendo di non “avere mai parlato di vaccini basati sul reddito” e infatti ha ragione: lei aveva parlato di “distribuzione dei vaccini sulla base del PIL”, affermazioni che poi nel documento ufficiale inviato ad Arcuri scompaiono per magia e Moratti chiede solo “la revisione degli step di approvvigionamento” e la “consegna anticipata delle dosi destinate anche per i lavoratori della scuola e delle attività produttive”.
Al caos nella distribuzione sul territorio ci pensa il Pirellone e lì non ha bisogno d’aiuto. Sfortunatamente per Moratti un mattacchione ha registrato l’audio dell’affermazione della nuova vicepresidente ed assessora al Welfare della giunta Fontana che si ritrova un’assessora nata sufficientemente ricca da poter affermare, in tutta innocenza, che chi produce più ricchezza deve avere di più. Mica che sia una colpa pensarla così, è soltanto incivile. Ma non possiamo certo parlare di civiltà a chi milita in partiti dove vanno in giro vestiti di verde, con le corna in testa e adorano ampolle e sacre acque.
Dunque ecco Moratti all’opera anche per coloro che non hanno avuto la fortuna di averla come presidente della Rai e come ministra dell’Università e della ricerca dove cominciò ciò che poi Gelmini ha finito. Una fine statista di leggiadra modernità più attenta a dire di essere al servizio di tutti, che a farlo sul serio. Del resto mai, a nostra memoria, un’amministratrice pubblica (politica, sarebbe una parola troppo grossa) è riuscita a rimediare una petizione per chiederne le dimissioni a poco più di una settimana dall’insediamento.
(20 gennaio 2021)
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