di Redazione Milano
Vorrebbero essere giudicati con patteggiamento e giudizio abbreviato i quattro ventenni milanesi del gruppo di matrice nazi-fascista “Avanguardia Rivoluzionaria” per i quali la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio. I quattro nel luglio scorso erano stati raggiunti dalle misure cautelari dell’obbligo di dimora con contestuale obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria per aver dato vita, scrive La Stampa, a “un’associazione dotata di uno statuto, di un regolamento e di una rigida struttura gerarchica con al vertice il “Comandante G”, seguito poi dal “Maggiore Volpi”, il “Capo nucleo Breikvik” e il “Milite Zucht” il cui obiettivo da perseguire era quello di instaurare un nuovo ordine mondiale di matrice nazi-fascista, incitando alla discriminazione e alla violenza per motivi razziali, etnici e nazionali”.
I quattro, tra i 20 e 21 anni, avevano pianificato un violento pestaggio ai danni di un uomo di origine straniera e di religione musulmana semplicemente perché era straniero e musulmano. Pare non lo conoscessero nemmeno, se non di vista. L’azione non è mai stata portata a termine perché la Digos l’ha sventata, con il coordinamento dei pm Alberto Nobili e Enrico Pavone, che hanno fatto bloccare dagli agenti “in via della Moscova, con il pretesto di un controllo casuale, i quattro giovani studenti universitari”.
Scrive ancora il quotidiano di Massimo Giannini che durante le fasi dell’identificazione gli agenti avevano rinvenuto in un zaino “portato in spalla da uno dei quattro” un “manganello, un coltello, passamontagna” tutto con contorno dei soliti santini inneggianti a Hitler e Mussolini.
Tre dei giovani si erano poi giustificati spiegando di avere programmato “solo” [sic] “un’azione violenta” senza nessuna intenzione di “creare alcun caos” in attesa che il “sistema attuale implodesse”. Insomma, come dev’essere chiaro ai nostri lettori, nessun intento destabilizzatore, solo manganellate e botte qua e là in attesa che il sistema imploda giusto per inneggiare al Duce e al Führer, e anche al nuovo Vate Breikvik, quello che ha ammazzato decine di adolescenti per la sua follia neonazista, e offrire loro qualche azione violenta, come si fa coi santini insomma, tanto era straniero e musulmano.
Ed è meglio finirla qua, perché se continuiamo a scrivere finisce che è colpa nostra. Con tutto il rispetto per chi svolge le indagini, ma non certo per chi continua ad inneggiare ad un passato che non conosce cercando di riportarlo in vita senza, forse, nemmeno sapere cosa sta facendo.
(5 gennaio 2022)
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