di Giovanna Di Rosa
Subito dopo avere letto la dichiarazione del segretario leghista “Squadra che vince non si perde” abbiamo pensato si riferisse alla straordinaria performance elettorale del 2021 del candidato Bernardo, quello che “a Milano non vinceremo, stravinceremo“, poi invece abbiamo dovuto renderci conto, nostro malgrado, che avendo la Lega sofferto l’ennesima caporetto tanto a Milano quanto a Roma, doveva riferirsi a Beppe Sala che è quello che ha vinto.
Leggendo meglio, perché abbiamo limiti, abbiamo capito che si riferiva a Fontana, il presidente leghista del Pirellone messo sotto tutela da Berlusconi che gli ha affiancato Donna Moratti per tutte le stagioni per limitarne le uscite infelici e le scelte pure. E Salvini che fa? Lancia con larghissimo anticipo la candidatura di Fontana per il 2023 (parrebbe proprio la voglia bruciare) dove potrebbe correre per un secondo mandato.
Fontata, più saggiamente, rifiuta di ufficializzare la candidatura perché “ovviamente siamo una squadra, ci sono altre persone da coinvolgere” come detto dal segretario leghista che si dice convinto che la coalizione delle destre rimarrà unita. E si spera che gli vada meglio che in Sicilia, meglio che a Catanzaro, meglio che a Roma, meglio che a Bologna, meglio che in Emilia-Romagna e Toscana.
Fontana non è proprio ben visto infatti nemmeno dalla sua squadra “che vince non si cambia” cioè da una buona parte della Lega, da FdI che pensa ai suoi e nemmeno da Berlusconi che niente affatto casualmente gli ha affiancato Letizia Moratti che vuoi vedere diventerà la vera candidata del centrodestra non essendo bastata l’esperienza di Moratti-Sindaca e secondo l’adagio delle destre per le quali l’unico modo di andare avanti è guardare indietro?
(29 maggio 2022)
©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata