di G.G.
Per il Pisapia del due virgola qualcosa per cento nelle intenzioni di voto, capirete che per una lista che doveva essere il nuovo Ulivo è un po’ poco, la possibile candidatura di Giorgio Gori alle prossime regionali in Lombardia del 2018 sarebbe un po’ una manna dal cielo ed anche un bel modo di sparigliare per bene le carte in casa PD dove il povero Alfieri, già in moto con una serie di iniziative atte a costruirne la candidatura per il 2018, vedi “Verso Lombardia 18”, si troverebbe costretto a puntare i piedi. Giorgio Gori non è stupido e probabilmente lo sa in più si trova negli ultimi due anni di mandato al Comune di Bergamo e gli ultimi due anni di legislatura sono quelli che servono ai Sindaci per tirare le somme del lavoro svolto ed ai cittadini a decidere se rivotarli o no. Siccome Giorgio Gori non è stupido, lo sa. E non crediamo voglia mandare tutto a gambe all’aria, a meno che non sia davvero sicuro di vincere.
La corazzata Maroni in Lombardia non è proprio formata da sprovveduti della politica e quella per la Regione Lombardia sarà una battaglia sanguinosa che lascerà vittime lungo il cammino. Pare difficile che Giorgio Gori voglia insudiciarsi la camicina. A meno che non sia davvero sicuro di vincere. C’è poi un aspetto da non sottovalutare, che potrebbe essere sintomo di un certo nervosismo della destra che da troppi anni la fa da padrona in Regione, i giornali locali bergamaschi trattano la possibile candidatura di Giorgio Gori alla presidenza della Lombardia con un certo pesante sarcasmo che tiene conto più dei mal di pancia che della politica. Magari Pisapia ha davvero puntato sul cavallo giusto. Oppure ha sparato un nome per bruciarlo.
(29 maggio 2017)
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