di Daniele Santi, #Politica
Se c’era bisogno di fuochi d’artificio (bagnaticci) c’ha pensato Clemente Mastella che mentre si agitano le acque dell’alleanza tra Renzi e Toti, anzi della federazione tra l’Italia viva e l’Italia coraggiosa – spostarsi a destra, ma con discrezione – scandisce dall’alto della sua ultra ottuagenaria esperienza che “Serve alleanza, facciamo una Margherita 2.0” perché per guardare al futuro in questo paese, tocca sempre guardare indietro alla gerontopolitica.
Teatro della lancio (il botto si sentirà dopo) il Brancaccio di Roma, abituato allo stile comico dei suoi attori, dove Clemente Mastella ha battezzato la sua nuova creatura politica Noi di centro, e siccome al Brancaccio è il preparazione il musical su Aladino scomodare il genio della lampada non è certo fuori luogo.
Così ecco il la all’ennesima nuova formazione veterodemocristiana, vecchia non solo all’anagrafe, con tanto di simbolo di speranzoso azzurro cerchiato e scritta “Noi di centro” con l’ennesima striscia tricolore vista per l’ennesima volta, perché essere di centro in questo paese significa sempre strizzare l’occhio alla destra. Non può mancare il nome del leader, naturalmente. E viene da piangere.
(5 dicembre 2021)
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