Un viaggio meraviglioso attraverso i cinque continenti nella natura incontaminata e minacciata, a svelare la resilienza degli ecosistemi sotto l’attacco dei comportamenti umani, ma anche il coraggio straordinario di chi si oppone all’inevitabile e si batte per salvare il nostro pianeta. I documentaristi, nel loro ruolo di ricercatori e insieme di paladini dell’ambiente, si sono dati appuntamento anche quest’anno a Sondrio Festival per la XXXVII edizione della Mostra Internazionale sui Parchi, fieramente cosmopolita nel suo rivolgersi al mondo intero, nel suo accogliere, nel suo rinnovare i rapporti di collaborazione e di amicizia con gli organismi a tutela della natura. Nei due weekend in natura, dal 15 al 17 e dal 21 al 24 novembre, in una contaminazione di linguaggi, fra proiezioni di documentari della selezione ufficiale e fuori concorso, presentazioni di libri, mostre, convegni, esibizioni e attività per le famiglie, Sondrio Festival darà voce all’ambiente, un grido di dolore che raggiungerà tutti gli spettatori invitandoli all’azione. Al centro c’è il concorso dei documentari che ambiscono a entrare nell’albo d’oro della rassegna e a vincere uno dei premi assegnati dalla Giuria internazionale: sono 16 i titoli selezionati tra gli oltre cento presentati, tutti di alto valore cinematografico e scientifico. Il documentario come strumento di indagine e conoscenza della realtà ma anche formidabile narratore di ciò che accade nel mondo naturale, nel microcosmo di aree protette lontane e sconosciute tra Africa, America, Europa e negli sconfinati oceani fino all’Asia e all’Oceania.
Sul grande schermo del Teatro Sociale, che aprirà ai documentari in concorso la sera e, novità di questa edizione, anche il pomeriggio, scorreranno immagini spettacolari tra cielo, terra e acqua: l’occhio indagatore della telecamera scruterà da vicino la vita degli insetti e dei felini, filmerà il volo degli uccelli, seguirà il lento andirivieni degli elefanti. Che si tratti del pesce più grande dell’Amazzonia, delle tartarughe marine verdi, del colibrì che popola la Costa Rica, delle leonesse o delle iene africane, la realtà descritta è costantemente in bilico, stretta fra la protezione garantita dai parchi e i pericoli del cambiamento climatico. Chi diventerà la mascotte della XXXVIII edizione di Sondrio Festival? Nel 2023 era stato il sorprendente cactus del deserto dell’Arizona a conquistare la Giuria internazionale, mentre il pubblico aveva scelto i lupi dell’Appennino.
Sondrio Festival è internazionale nel nome ma prima ancora nello spirito e nell’attitudine, com’è confermato da una partnership trentennale che lo lega al National Park Service, l’agenzia federale statunitense che gestisce le aree protette del Paese, fondata nel 1916 dall’allora presidente Woodrow Wilson. Ogni anno si aprono le candidature per i Rangers per volare in Italia e partecipare alla rassegna in qualità di componente della Giuria internazionale e di divulgatore. Per questa edizione il National Park Service ha scelto Margo Roseum, responsabile del programma educativo dello Shenandoah National Park, in Virginia. A pochi giorni dalla partenza, ci ha detto: «Sono entusiasta di condividere la mia passione per la natura con gli studenti e con gli spettatori di Sondrio Festival. Non vedo l’ora di tessere relazioni e di condividere le mie riflessioni con la comunità del festival per far comprendere come godere del mondo naturale e come proteggerlo». La ranger Margo Roseum sarà nelle scuole per le attività che stanno per essere programmate e sul palco del Teatro Sociale per raccontare la realtà delle aree protette degli Stati Uniti.
A tre settimane dall’esordio, il programma è definito nei dettagli e verrà presentato ufficialmente il 30 ottobre nella Sala consiglio di Palazzo Pretorio, alla presenza del presidente di Assomidop Marcella Fratta e degli altri componenti, del direttore Simona Nava, dei rappresentanti degli enti che sostengono Sondrio Festival e degli sponsor.
(25 ottobre 2024)
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