di Redazione
Oltre dieci spettacoli e laboratori gratuiti dal 17 al 25 settembre nelle case popolari del Comune, dove gli abitanti saranno protagonisti. È stato presentato oggi il calendario degli eventi gratuiti della rassegna “La città che sale”, organizzata da MM SpA, in scena dal 17 al 25 settembre nei cortili e nelle case degli abitanti delle case popolari di Milano. Rassegna la cui anteprima si è svolta lo scorso luglio in corso Garibaldi.
Un programma vario che parte sabato 17 settembre alle ore 16,30 in via Borsieri con lezioni di tango e milonga e si concluderà in via Nikolajevka domenica 25 settembre con i laboratori di percussioni, coinvolgendo così tutte le generazioni di inquilini.
“Il nostro primo compito – ha dichiarato Gabriele Rabaiotti, assessore alla Casa e ai Lavori pubblici – è quello di tornare ad essere presenti nei quartieri della città, a partire da quelli popolari. Per l’Amministrazione questo è un obiettivo chiaro e condiviso. L’iniziativa sociale e culturale ‘La città che sale’ ci aiuta ad andare in questa direzione, e il lavoro di MM, più in generale, deve rappresentare un supporto al Comune per muoverci con rapidità ed efficacia nell’operazione di miglioramento di questi quartieri”.
“La città che sale”, che si svolgerà nelle case degli inquilini e nei cortili delle case popolari, è un cartellone che avrà lo stesso spirito delle iniziative finora avviate, ma con un più ampio respiro. Rubando un termine che Renzo Piano usa quando parla di quartieri, la musica sarà il “fertilizzante”, uno degli strumenti per soddisfare il diffuso bisogno di socialità.
“La città che sale”, con le occasioni di musica e danza sociale – interviene Saul Beretta, direttore artistico della rassegna – punta a rivendicare un forte ruolo dell’arte nel tessuto sociale e urbano della città. Il cortile come luogo di incontro, scoperta, scambio e membrana che separa e unisce il caseggiato con il mondo urbano. I concerti e le performance sono pensati con questo obiettivo: stimolare la curiosità dell’incontro a partire da un evento culturale che non ha paura di esistere nella contaminazione della vita di tutti i giorni”.
(13 settembre 2016)
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