di Redazione
Sono state presentate oggi al Mudec, il Museo delle Culture di Milano, tre iniziative che offrono uno sguardo nuovo su tre diverse culture del mondo – Stati Uniti, Perù e Cina – rappresentate attraverso l’interazione con altri mondi e tradizioni.
“L’autunno del Mudec, che ha già visto l’apertura della mostra Homo Sapiens e il lavoro in residenza dell’artista di tradizione maori George Nuku, si arricchisce ora di nuove iniziative importanti per definire il contesto multiculturale e interdisciplinare all’interno del quale si muove la programmazione del museo – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. La mostra dedicata a Basquiat racconta un importante periodo artistico americano mettendo in risalto il rapporto fra creazione artistica, società contemporanea e paesaggio urbano, mentre l’approfondimento sulla storia dell’esploratore Raimondi incarna lo spirito della ricerca che caratterizza il Mudec andando alle origini delle collezioni etnografiche civiche; con il progetto dedicato alla comunità cinese, infine, apriamo una finestra sulla vita e la storia della comunità straniera che per prima si è insediata nel tessuto della nostra città”.
Dal 28 ottobre al 26 febbraio 2017 il Mudec propone infatti una mostra dedicata a Jean-Michel Basquiat, uno dei protagonisti della scena artistica americana e mondiale degli anni Ottanta, e l’esposizione centrata sul lavoro di Antonio Raimondi, ‘esploratore’ milanese che nella seconda metà dell’Ottocento lasciò l’Italia alla scoperta del Perù, la cui opera è tuttora per il Mudec fonte di continua ispirazione nel campo della ricerca archeologica ed etnografica, non solo in Sudamerica.
Curata da Jeffrey Deitch, amico dell’artista, critico, curatore ed ex direttore del MOCA di Los Angeles, da Gianni Mercurio, curatore e saggista, e promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura che ne è anche il produttore, “Jean-Michel Basquiat” presenta quasi 140 lavori realizzati tra il 1980 e il 1987 e accosta opere di grandi dimensioni, disegni, foto, collaborazioni con l’amico Andy Warhol e una serie di piatti di ceramica nei quali, con ironia, Basquiat ritrae personaggi e artisti della scena newyorkese degli anni ’80: opere caratterizzate dall’uso di materiali poveri e da un segno grafico inconfondibile, pieno di rabbia, provenienti in larga parte della collezione di Yosef Mugrabi, a cui si aggiungono opere da altri prestatori privati.
(28 ottobre 2016)
©gaiaitalia.com 2016 – diritti riservati, riproduzione vietata