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“Per infettare me bisogna trovare altre due persone nello stesso momento infette”. Gallera Nobel subito!

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di Giancarlo Grassi #Milano twitter@milanonewsgaia #Coronavirus

 

Semplificare per il gusto di semplificare con il nobile intento, ammesso che l’intento sia nobile e abbiamo i nostri legittimi dubbi, con l’esclusvio obbiettivo di tranquillizzare, dicendo in pubblico la prima cosa che salta in testa è la cifra comunicativa della sconsiderata Giunta della Lombardia. L’assessore Gallera negli ultimi novanta giorni non si è fatto mancare niente.

Ha chiuso il cerchio dichiarando “Per infettare me bisogna trovare altre due persone nello stesso momento infette”, pretendendo di raccontare che con l’RO allo 0,50 per infettare una persona ce ne vogliono due infette. Ma l’Istituto Superiore di Sanità è stato estremamente chiaro nello spiegare come stanno le cose.

… se l’R0 di una malattia infettiva è circa 2, significa che in media un singolo malato infetterà due persone. Quanto maggiore è il valore di R0 e tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. Se invece il valore di R0 fosse inferiore ad 1 ciò significa che l’epidemia può essere contenuta”.

Contenuta non vuol dire che per infettarsi una persona deve avere la sfiga di incontrarne due infette e che magari gli sputino anche addosso. Semplifichiamo anche noi, brutalmente, come ha fatto Gallera, ma noi non governiamo la Sanità della Lombardia che da sola ha la metà dei morti per Coronavirus in Italia e che da sola ha fatto più morti della Cina – certo poi la Lega al potere racconta che farà causa alla Cina per 20 miliardi, perché ci vuole fantasia anche nella spudoratezza.

Gallera risponde alle critiche con un video su Facebook dove, non spiega niente, ma accusa tutti, anche coloro che raccolgono le firme per commissariare la sanità della Lombardia. E alla luce di ciò che l’assessore al Welfare della Lombardia dice nel video è difficile dare loro torto.

 

MAMMA MIA CHE TRISTEZZA siamo circondati da personaggi in cerca di un riflettore che polemizzano sul niente – Rt e Ro…

Pubblicato da Giulio Gallera su Sabato 23 maggio 2020

 

Ed è stupefacente come le prime righe del post, quel “Mamma mia che tristezza, siamo circondati da personaggi in cerca di un riflettore che polemizzano sul niente” sia perfetto per Giulio Gallera stesso che dall’inizio dell’epidemia di Covid19, insieme al suo presidente Fontana non ci ha fatto mancare nulla.

E se non gli si può perdonare la sua affermazione “un asintomatico non è contagioso“, – era il 17 marzo 2020, non il 1 giugno del 1902 – continuare con dichiarazioni superficiali ed inesatte quando si ricopre un ruolo pubblico, ed avere poi anche la bronza di polemizzare con chi ti dice che hai sbagliato, è francamente troppo. Questa giunta, il suo presidente Fontana, il’assessore Gallera dichiarano pubblicamente inesattezze irresponsabili e andrebbero rimossi; “commissariati” come chiede quella petizione che andremmo di corsa a firmare se non l’avessimo già orgogliosamente firmata. A quella dichiarazione sconsiderata, l’ennesima, rispondeva il 24 marzo l’Ordine dei Medici di Bologna pubblicando un’articolo di spietata chiarezza che esponeva la superficialità di Gallera al pubblico ludibrio.

Dunque la prosopopea disinformativa della Lega di Salvini al potere in Lombardia con tutto ciò che ne consegue non si placa. In poche settimane hanno detto di tutto e di più: dal “rifarei tutto” di Fontana, al al “La Lombardia ha retto benissimo” di Gallera, all’ Attilio Fontana del: “Abbiamo contenuto molto bene il contagio da Coronavirus”, per ricordare, per dovere di cronaca, che le mascherine furono ordinate ad un ditta che non esisteva più. Si sorvola, per cristiana compassione, sull’Ospedale in Fiera costruito con toni da propaganda sovietica, costato 21 milioni (o 26 per altre fonti) e che ha ospitato venticinque pazienti. C’è poi la questione di nessunissimo conto [sic] della tragedia di Bergamo città che non fu chiusa perché Gallera non sapeva che la legge lo permetteva. Poi, in un afflato di umiltà, disse “ho approfondito” e la legge lo permetteva. Ma il disastro era già compiuto.

Non va dimenticato poi il simpatico Assessore della Giunta Fontan, tal Mattinzoli, si augurava: “che finita questa emergenza Conte facesse un salto in Lombardia e ne prendesse tante, perché spararle grosse va bene, ma occorre un contegno istituzionale.

A nessuno sarà sfuggito, in questi tempi di decine di migliaia di morti, la mancanza di parole di partecipazione e di cordoglio di Matteo Salvini che della giunta lombarda è il principale artefice e sodale.

 

(24 maggio 2020)

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