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La vicenda giudiziaria di Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano, si avvierebbe verso una nuova fase

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di F.G.

La vicenda giudiziaria che ha travolto Andrea Ceffa, sindaco di Vigevano, si avvia verso una nuova fase con la chiusura delle indagini da parte della Procura di Pavia. Il caso, esplose nel novembre 2024, e ruotava attorno a un’accusa di corruzione legata all’assegnazione di una consulenza da 6.000 euro lordi a Roberta Giacometti, ex consigliera comunale, in cambio del suo voto favorevole in Consiglio comunale. Il contesto politico in cui si è verificato l’episodio era caratterizzato da una maggioranza fragile, e la posizione della Giacometti risultava determinante per la tenuta dell’amministrazione.

Oltre a Ceffa e Giacometti, tra gli otto indagati figurano tre ex dirigenti di Asm Vigevano, l’ex europarlamentare della Lega Angelo Ciocca e gli imprenditori edili Alberto Righini e Alice Andrighetti. Questi ultimi sono accusati di tentata corruzione per aver cercato di far cadere la giunta nel 2022 attraverso pressioni politiche e finanziarie. La Procura ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini, passaggio che di solito precede la richiesta di rinvio a giudizio.

Nel frattempo, il legale di Ceffa, l’avvocato Luca Angeleri, ha annunciato che chiederà la revoca degli arresti domiciliari, ritenendo che le condizioni che ne giustificavano l’applicazione siano ormai superate. In particolare, la maggioranza in Consiglio comunale è cambiata e alcuni degli indagati si sono dimessi, riducendo il rischio di inquinamento delle prove o di reiterazione del reato.


Le ripercussioni politiche

Il caso ha avuto un impatto significativo sulla vita politica di Vigevano. Le elezioni comunali, inizialmente previste per il 2025, sono state posticipate alla primavera del 2026 a causa della mancata presentazione delle dimissioni di Ceffa entro il 24 febbraio. Nonostante sia agli arresti domiciliari, Ceffa non è sospeso dalla carica di sindaco poiché l’interdizione dai pubblici uffici non si applica alle cariche elettive. La questione ha diviso l’opinione pubblica e il Consiglio comunale. Dividerà ulteriormente tra pro e contro il fatto che se la richiesta di revoca degli arresti domiciliari venisse accolta, Ceffa potrebbe tornare ad amministrare la città in attesa del processo.

 

 

(2 marzo 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 

 

 



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