di Giovanna Di Rosa, #Lopinione
Ospite da Lucia Annunziata in quel bell’appuntamento domenicale che è Mezz’Ora in +, la vicepresidente della Regione Lombardia pur parlando moltissimo riesce a non dire nulla. Nulla che non potesse essere detto meglio a parte il riempire la trasmissione di informazioni fumose – abbiamo fatto questo e quello, senza dire come, una vaccinazione reattiva privilegiando quelle che sono le zone più critiche (quali? dove? quanti vaccini? chi stanno vaccinando?) – riuscendo però a incensare se stessa, parlando dei suoi presunti successi passati come ministra, sindaca e presidente della RAI (avendo di fronte Annunziata ha giustamente evitato di approfondire) e a parlare bene della politicamente impresentabile Gelmini.
Moratti è anche riuscita a dire che è stata chiamata da Attilio Fontana alla Regione Lombardia – quando anche i bambini sanno che il rimpasto al Pirellone è stato gestito da Berlusconi e Salvini e che lei è stata imposta alla vicepresidenza e al welfare proprio dall’uomo di Arcore, per non scomodare ancora il mullah sennò andiamo fuori tema. Dice poi, giustamente, che all’interno di una “sanità di guerra”, bisogna autorizzare più in fretta i vaccini. Prendendosela con l’Ema. Poi se la prende con l’Europa e liscia Draghi. Ma tutti lisciano Draghi oggi. Non scende in particolari Moratti, dice che non fa dichiarazioni pubbliche sui rapporti Pirellone-Beppe Sala aggiungendo che di queste cose parla direttamente col Sindaco di Milano.
Una intervista formalmente perfetta, patinatissima, che alla fine fa pensare ad un piacevole conversazione dal parrucchiere – fresca di ritinteggio la vice di Fontana – completamente vuota di contenuti e che non ha offerto nessun chiarimento sulle politiche sanitarie della Giunta Fontana in tempi di Coronavirus e oltre il Coronavirus.
(7 marzo 2021)
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