di Giovanna Di Rosa, #Covid19
Finalmente l’email regala la sua presenza come un sollievo inaspettato, ma il sollievo si trasforma in grassa (amarissima) risata perché il destinatario della comunicazione di vaccino Astra Zeneca è già stato vaccinato con Pfitzer, due volte. Ed ora gli toccherebbe la terza dose, alla faccia di chi non ne ha ricevuta nemmeno una.
La testimonianza arriva al quotidiano Repubblica ed è di Alberto Scanni, per anni a capo del dipartimento di Oncologia del Fatebenefratelli ed ex direttore generale dell’Istituto dei tumori: “Mi è arrivata una mail che mi chiedeva di confermare la prenotazione, ma tra l’altro avrei dovuto farlo un’ora e mezza prima rispetto all’invio della stessa mail”. Continua così il grande esempio di organizzazione, serietà e cura del malato della Lombardia fortemente voluta da Salvini con super-presidente incluso.
Non passa giorno che non si verifichi un inghippo, un ritardo, un problema all’interno della macchinosissima sanità della Regione Lombardia, la più popolosa d’Italia, quella che ha pagato il prezzo più alto in termini di vite umane prese dalla pandemia, quella con la giunta che tra tweet, dichiarazioni roboanti, vaccini ad orologeria, cambio di assessori e pallottolieri in regalo, offre uno spettacolo indecoroso. L’unica consolazione è che un flop al giorno toglierà Fontana (e Salvini, che ci si gioca la carriera politica su questo disastro) di torno.
(24 marzo 2021)
©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata